Paesaggi unici al mondo, tanto che l’Unesco li ha inseriti tra i patrimoni dell’umanità: parliamo del Piemonte tra Langhe, Roero e Monferrato, angoli in cui oltre al vino anche il cibo è protagonista, che si tratti di prodotti artigianali o di piatti che narrano il territorio. Dopo le restrizioni della pandemia, qui si è sviluppato un turismo all’aria aperta fatto di emozioni e degustazioni, esperienze nel verde e tra i filari. Un po’ più in vigna, un po’ meno in cantina. Per barcamenarsi fra le strettoie del Covid il turismo del vino si è reinventato all’aperto confidando nella fantasia italica: pièce teatrali con degustazione, lunghe tavolate e cene tra i filari, picnic enogastronomici e aperitivi al tramonto, yoga, vendemmie didattiche ma anche nuovi percorsi di land art, aree camper in mezzo al verde, natura e pedalate con assaggi golosi e calici all’arrivo; meglio, poi, se accompagnati dal produttore-ciclista. Sono queste e tante altre le curiosità, le idee e le iniziative nei tre territori più gourmet del Piemonte, tra grandi vini, ottimi cibi, castelli sabaudi e paesaggi Unesco: le Langhe, il Monferrato e il Roero; terre che sono, poi, un caso di studio per i massimi esperti del settore, che arriveranno proprio qui nell’autunno 2022 per il Global Wine Tourism Forum; sesta edizione, per la prima volta in Italia.
Anche tra le province di Asti e Cuneo la seconda estate segnata dalla pandemia ci ha consegnato un turismo enogastronomico che è stato costretto a riposizionarsi, a rimodellarsi, in forte sofferenza per la “sforbiciata” sui numeri (-50% di arrivi), ma più creativo, giocato sull’esperienza, ispirato dalla sostenibilità ambientale e stuzzicato dal rinnovato interesse degli italiani per la campagna; che però non compensa il vuoto lasciato dagli stranieri. Per chi puntava sulle visite è stata dura resistere e reinventarsi. Nel numero del Gambero Rosso di novembre, in edicola, anche gli interventi e i commenti di Dante Garrone, Marco Perosino, Mauro Carbone, oltre ai racconti dei protagonisti che hannp dato vita a progetti, proposte e inziative tra le vigne e in cantine. Per organizzare un weekend in Piemonte, vi segnaliamo i migliori indirizzi dove mangiare e dove dornire tra i vigneti. La chef Elide Mollo e il sommelier Giampiero Cordero, del ristorante Il Centro di Priocca (Cuneo), ci accompagnano alla scoperta della gastronomia e dei vini di queste terre attraverso 5 piatti abbinati a 5 vini del territorio.
Per scoprirne di più, il numero lo potete trovare in edicola o in versione digitale, su App Store o Play Store
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parole e scatti di Massimiliano Rella
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La più autorevole guida del settore dell’enologia italiana giunge quest’anno alla sua 37sima edizione. Vini d’Italia è il risultato del lavoro di uno straordinario gruppo di degustatori, oltre sessanta, che hanno percorso il Paese in lungo e in largo per selezionare solo i migliori: oltre 25.000 vini recensiti prodotti da 2647 cantine. Indirizzi e contatti, ma anche dimensioni aziendali (ettari vitati e bottiglie prodotte), tipo di viticoltura (convenzionale, biologica, e biodinamica o naturale), informazioni per visitare e acquistare direttamente in azienda, sono solo alcune delle indicazioni che s’intrecciano con le storie dei territori, dei vini, degli stili e dei vignaioli. Ogni etichetta è corredata dall’indicazione del prezzo medio in enoteca, delle fasce di prezzo, e da un giudizio qualitativo che si basa sull’ormai famoso sistema iconografico del Gambero Rosso: da uno fino agli ambiti Tre Bicchieri, simbolo di eccellenza della produzione enologica. che quest’anno sono 498.
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