È morto Luigi Morato: da un forno di quartiere a un impero da 500 milioni

Si è spento all’età di 83 anni Luigi Morato, imprenditore vicentino e fondatore dell’omonimo gruppo industriale che oggi è tra i leader europei della panificazione. Tutto era cominciato nel 1970 con una piccola bottega vicino al Ponte degli Angeli, a Vicenza. Da lì, un percorso inarrestabile che lo ha portato a trasformare quel panificio in una realtà internazionale da oltre 500 milioni di euro di fatturato, con 19 impianti tra Italia, Spagna e Francia, 49 linee di produzione e più di 1.500 dipendenti. Morato ha saputo coniugare visione imprenditoriale e passione artigiana, diventando secondo player del settore in Italia e simbolo di un’industria che non ha mai perso il contatto con le proprie radici.

Una vita dedicata al pane, al lavoro e alla comunità

Fino all’ultimo è rimasto presidente della “sua” creatura, affiancato dal figlio Luca nel consiglio di amministrazione. Negli anni è stato anche attivo all’interno di Confindustria Vicenza, guidando la sezione Alimentari e bevande. Lascia la moglie Milena, i figli Alberto, Luca e Nicola, le nuore, i nipoti e tutta la famiglia, ma anche tanti collaboratori e dipendenti che ne ricordano la capacità di unire rigore e umanità. Il post pubblicato dall’azienda sottolinea l’impegno a proseguire l’attività «con responsabilità e visione, rispetto ed etica». I funerali si sono tenuti lunedì 23 aprile nella chiesa di San Pietro, nel centro di Vicenza. Numerosi i messaggi di cordoglio sui social, che ricordano Morato come un imprenditore di grande umanità e determinazione. L’azienda ha dichiarato l’impegno a proseguire il percorso tracciato dal fondatore, mantenendo vivi i valori di rispetto ed etica che hanno contraddistinto la sua leadership. ?