Scott McTominay ha trovato a Napoli molto più che un club. Tra campo e cucina, la sua integrazione nella città è totale. A occuparsi della sua alimentazione è Mario Sorrentino, 31 anni, private chef originario di Torre del Greco, già volto noto tra calciatori, influencer e attori. «Me l’ha presentato un amico, e ho accettato subito. Sono tifoso del Napoli, siamo in grande sintonia», ha raccontato Sorrentino a la Repubblica. «Scott è un professionista esemplare e la dieta mediterranea è perfetta per lui: ama le verdure, la pasta col pomodoro del Piennolo, ricotta e mozzarella. Dice che qui i pomodori hanno un altro sapore».
Una dichiarazione che ha fatto il giro dei social: «Prima di Napoli non avevo mai mangiato pomodori», ha detto il centrocampista scozzese, oggi tra i protagonisti della cavalcata scudetto degli azzurri. Il suo compleanno, come quello del compagno Juan Jesus, è stato festeggiato proprio con i piatti di Sorrentino: «Ho preparato carne piastrata, tagliolini burro e tartufo, tartare e prosciutto spagnolo. È stato emozionante».
Tra i piatti che lo chef ha fatto scoprire a McTominay c’è anche l’impepatata di cozze, che lo scozzese ha molto apprezzato. «Alcuni piatti che preparo per lui li pubblico anche sulla mia pagina Instagram», aggiunge Sorrentino in un’intervista al Mattino.
La sua storia comincia quasi per caso, con un piccolo evento organizzato insieme a un amico. Da lì nasce il suo brand personale e un uso consapevole dei social come vetrina per il suo lavoro. Dopo un’esperienza poco entusiasmante in una cucina romana, è tornato a Napoli per aprire un laboratorio di conserve con ricette della tradizione. Il primo evento importante? Con Giulia De Lellis. Da quel momento, è stato un susseguirsi di volti noti: Donnarumma, Giulia Salemi, il cast di Mare Fuori, lo scrittore Maurizio de Giovanni.
«Cucinare mi trasmette benessere. Non l’ho mai studiato, ho fatto il liceo scientifico e poi economia. Non ero bravissimo a scuola, ma ai fornelli era tutto più semplice», racconta. «La cucina per me è un’esperienza su misura: ogni cliente ha gusti diversi, e io cerco di interpretarli al meglio». Oggi, nonostante le occasioni altrove, Sorrentino ha scelto di restare a Napoli: «È la mia città. Qui sento di poter costruire qualcosa. E se un giorno potessi cucinare per gli azzurri per festeggiare il quarto scudetto… beh, da napoletano sarei felicissimo. Ma non diciamolo ad alta voce, sono scaramantico».
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