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Lutto nel mondo dell'ospitalità. Addio a Roberto Wirth, patron dell'hotel Hassler di Roma

Addio a Roberto Wirth, proprietario dell'hotel Hassler di Roma, cinque stelle lusso nel cuore della Capitale, emblema di raffinatezze ed esclusività, sede del ristorante Imàgo. Suoi anche il Borgo Bastia Creti in Umbria e ancora con l'hotel Vannucci a Città della Pieve.

  • 06 Giugno, 2022

Scompare a 72 anni, Roberto Wirth, proprietario e direttore generale dell’hotel Hassler di Roma, tra i luoghi più affascinanti dell’ospitalità mondiale. Ne dano notizia a i figli, Roberto Junior e Veruschka.

Chi era Roberto Wirth

Una vita da romanzo, la sua. Quinta generazione di una dinastia di albergatori svizzero-tedeschi – il padre Oscar dirigeva l’hotel Eden prima di approdare all’Hassler – ha conquistato il suo ruolo nell’attività di famiglia rilevando le quote del fratello alla morte della madre, nel 2001, diventando proprietario unico dell’hotel Hassler, di cui era general manager dall’inizio degli anni ’80. Un cinque stelle lusso in centro di Roma, emblema esso stesso di raffinatezza ed esclusività, meta prediletta del jet set internazionale, dalla famiglia Kennedy ai Grimaldi, dalle star del cinema a quelle della musica.

Un ruolo che ha conquistato con tenacia, colpito com’era da una disabilità che avrebbe potuto comprometterne la carriera. Sordo profondo dalla nascita – come raccontato nella sua biografia “Il silenzio è stato il mio primo compagno di giochi” – nonostante la disabilità è riuscito a conquistare il suo ruolo nel mondo dell’hotellerie internazionale, dopo gli studi alla scuola alberghiera Maggia di Stresa, seguiti da quelli alla Gallaudet University di Washington DC e alla Cornell University di Ithaca, NY, e poi alla Cornell University dove ha conseguito il Bachelor of Science in gestione alberghiera. Quattro lauree, 3 lingue parlate nonostante le difficoltà, e un amore sconfinato per la città eterna. Cui ha dedicato il premio Independent Hotelier of the World ricevuto nel 2005 a New York. Non l’unico riconoscimento ricevuto nella sua carriera. Costante anche il suo impegno in favore dei bambini sordi e sordociechi e delle loro famiglie con la onlus da lui creata nel 2004: il Centro Assistenza per Bambini Sordi e Sordociechi. ove come Presidente dell’Associazione di via Sistina-via F. Crispi si è sempre battuto per la riqualificazione e il decoro del centro storico, che per la sua Onlus CABSS. Ma già nel nel 1992 aveva istituito la borsa di studio Fulbright – Roberto Wirth che dà la possibilità a giovani laureati udenti e non udenti la possibilità di specializzarsi presso la Gallaudet University, Washington D.C. (USA), unico ateneo al mondo bilingue (American Sign Language e Inglese), accessibile anche agli studenti sordi e sordastri.

Una carriera dedicata all’ospitalità di lusso, suoi anche il Borgo Bastia Creti in Umbria e ancora con l’hotel Vannucci a Città della Pieve, Parco del Principe in Toscana. I suoi “5 gioielli” – come amava definirli – insieme al Palazzetto, edificio del 1800 lungo la scalinata di Piazza di Spagna dove nel 1999 ha fondato l’International Wine Academy of Roma, poi diventato boutique hotel di quattro stanze nella stessa location. A lui si deve la nascita del ristorante Imàgo, oggi guidato da Andrea Antonini, per anni sotto la direzione di Francesco Apreda.

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