
Il gruppo Freixenet propone un piano di licenziamenti per 180 dipendenti, quasi il 25% della sua forza lavoro, a causa delle sfide causate dal cambiamento climatico. In una dichiarazione, l’azienda produttrice di Cava ha affermato di aver dovuto adottare misure urgenti per “garantire lo sviluppo sostenibile dell’attività in futuro” a seguito di una siccità che ha causato gravi disagi al settore.
Sebbene la Generalitat abbia dichiarato all’inizio di aprile la fine ufficiale della peggiore siccità degli ultimi due secoli, Freixenet afferma che le conseguenze sono ancora presenti ricordando che la produzione del Cava richiede una pianificazione a lungo termine. Tuttavia, finora è l’unica grande azienda del settore a proporre tagli al personale a causa della carenza idrica. Attualmente il gruppo leader nel settore del cava conta 738 dipendenti. L’iconica azienda con sede a Sant Sadurní d’Anoia ha sostenuto che la decisione è una conseguenza diretta della prolungata siccità che ha gravemente colpito la regione del Penedès negli ultimi cinque anni. Dal 2022 la produzione di uva nella zona è diminuita del 45% e ciò ha portato a una notevole diminuzione delle materie prime e a un aumento significativo dei costi. “La combinazione di eventi meteorologici estremi e degli effetti cumulativi di anni di siccità ha causato una grave crisi nel settore del cava”, ha affermato l’azienda in una nota.
La Generalitat de Cataluña non ha gradito la notizia dei licenziamenti. Nonostante ciò, i rapporti tra questa istituzione e Freixenet sono migliorati da quando il Psc è salito al potere e l’Erc se n’è andato. Il movimento indipendentista ha già espresso la sua rabbia nei confronti dell’azienda per aver implementato, qualche anno fa, un piano di cassa integrazione che ha interessato l’80% dell’azienda. I dissapori tra il movimento indipendentista e il produttore di Cava sono iniziati nel 2018. All’epoca, Freixenet minacciò di abbandonare la Catalogna a causa del processo indipendentista. La situazione è peggiorata con l’acquisizione, per oltre il 50% e un totale di soli 220 milioni di euro, nel 2019 da parte del gruppo tedesco Henkell, di proprietà del colosso alimentare Dr. Oetker. Oggi la decisione di Freixenet ha suscitato profonda preoccupazione tra i lavoratori e le loro famiglie. I 180 licenziamenti rappresentano un duro colpo per la forza lavoro, soprattutto dopo il recente piano di cassa integrazione, che aveva già colpito un numero significativo di dipendenti. I rappresentanti sindacali hanno espresso la loro preoccupazione e hanno affermato che faranno in modo che le conseguenze del provvedimento siano ridotte al minimo possibile. Come riportano alcune testate locali fonti del comitato aziendale sottolineano che, pur comprendendo la situazione eccezionale causata dalla siccità, chiederanno misure che garantiscano il minimo impatto possibile sui lavoratori più vulnerabili. Il gruppo Henkell Freixenet, filiale del conglomerato tedesco Geschwister Oetker, ha registrato un fatturato di 1,23 miliardi di euro nel 2023 con un aumento del 4,1% rispetto all’anno precedente.
Il futuro prossimo del settore vinicolo catalano è incerto, dati gli impatti sempre più evidenti della crisi climatica che sta costringendo le aziende a considerare strategie di medio e lungo termine incentrate sulla sostenibilità, tra cui la possibile trasformazione dei loro modelli produttivi verso pratiche più efficienti e meno dipendenti dalle risorse idriche. Gli esperti avvertono che questa crisi potrebbe essere solo l’inizio di un periodo più ampio di aggiustamenti e ristrutturazioni. I governi, da parte loro, sono sotto pressione affinché promuovano misure di sostegno e strategie di adattamento che aiutino il settore vitivinicolo a mitigare gli effetti della crisi climatica. Questa situazione in Freixenet evidenzia l’urgente necessità di ridefinire il modello economico e produttivo del settore del Cava, un comparto emblematico che sta affrontando una delle sfide più complesse degli ultimi anni.
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