Avevamo organizzato la prima edizione del tour La Forza del Territorio per dimostrare che cucina popolare, oggi, non definisce più una proposta di “bassa di gamma” e tradizione non evoca più “il vecchio”, ma al contrario significa guardare “indietro” nella filiera per correre avanti con la cucina, proiettandosi nel futuro e che è il rapporto con il territorio a definire la qualità della proposta. Come già nel lontano 1935 aveva ben raccontato Paolo Monelli nel suo “Il Ghiottone errante” e come, dal canto suo, Pellegrino Artusi con “La Scienza in cucina e l’arte di mangiar bene” aveva disegnato i contorni della cucina italiana nella sua unicità.
L’obiettivo è stato senz’altro raggiunto, considerando il successo ottenuto dalle prime dieci cene degustazione da Nord a Sud del nostro Paese. Così, abbiamo deciso di rimetterci in viaggio sempre alla ricerca di storie, personaggi, ricette e luoghi per farvi conoscere altre cucine di territorio e altri locali dove tradizione e modernità si sposano perfettamente. Un tour di nuovi dieci appuntamenti in cui le cene non delineano solo un momento di sosta e ristoro, ma anche e soprattutto disegnano un percorso per riportare fedelmente l’identità di una ristorazione unica al mondo.
La Forza del Territorio 2021, in programma tra settembre e novembre, ha lo scopo di delineare un nuovo percorso ideale da Udine a Palermo, addentrandosi in altre tradizioni culinarie e territori, facendo tappa per la prima volta in regioni come il Friuli Venezia Giulia, che avrà per protagonista la trattoria Al Contadino di Udine, dove è palpabile la rievocazione, attraverso l’ambiente rustico, del lavoro del contadino di un tempo; l’Umbria, dove nella trattoria ristorante Il Capanno di Spoleto Marco Rastelli riesce ad offrire una visione panoramica della cucina regionale e in Basilicata alla Trattoria Stano, regno di Franco Stano e sua moglie Maria, dove scoprire o ritrovare i sapori dei piatti di una volta. Torniamo, invece, in Emilia Romagna, in Lombardia, nel Lazio e in Sicilia, per provare le interpretazioni di altri chef dei piatti tipici, di terra e di mare.
Le portate dei menu di ogni cena saranno abbinate ai vini delle Cantine Albinea Canali e Maschio dei Cavalieri,, che ci accompagnano anche in questo secondo viaggio perché – proprio come le tradizioni culinarie protagoniste del tour – sono vini popolari nello spirito e impeccabili nella qualità, figli di una comunità di contadini vignaioli stretta attorno alle Cantine Riunite, la più grande cooperativa vinicola italiana.
Agli inizi degli anni 2000 Albinea Canali è stata oggetto di un rinnovamento che ha interessato la struttura e i processi produttivi, segnando l’inizio di una nuova fase. La cantina si fa da qui interprete di un nuovo modo di proporre i vini emiliani, come Lambrusco e Pignoletto, sempre più protagonisti della ristorazione anche fuori dai confini regionali. Maschio dei Cavalieri è una cantina da sempre riconosciuta per la qualità dei suoi Prosecco DOC e DOCG nonché per i suoi spumanti, esempi di fine spumantizzazione da uve provenienti da vitigni autoctoni e non.
Si ringraziano
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