Ci risiamo! Pur di strappare un click, un applauso, un consenso, uno spottino per far pubblicità al suo ultimo libro, la solita immunologa padovana Antonella Viola insiste: questa volta riprende la tesi per cui il digiuno intermittente sarebbe una mano santa. Lo fa durante la trasmissione Quante Storie, su Rai3: “Bellissima chiacchierata oggi con il professor Garattini – racconta l’immunologa – In camerino, alla inevitabile domanda sul digiuno intermittente (questa cosa è incredibile… a questo punto mi toccherà davvero scriverlo un libro sul digiuno) il professore ha dichiarato “io lo faccio da 40 anni! Mangio solo una volta al giorno”.
Apriti cielo! I colleghi della immunologa non si sono tenuti e hanno sbottato. Così quattro prof. dello stesso ateneo (Eugenio Baraldi, direttore del Dipartimento Salute Donna e Bambino, Liviana Da Dalt, a capo del Dipartimento didattico Salute Donna e Bambino, Michela Gatta, primario di Neuropsichiatria infantile e Giorgio Perilongo, direttore della Clinica Pediatrica): “Tra le cose belle, vere, naturali, divertenti e solari della vita ci sono anche un’alimentazione sana e il mangiare insieme in famiglia – affermano i 4 in un documento pubblicato sulla rivista internazionale Frontiers in Pediatrics – Il combinarsi di un’enfasi mal posta e soprattutto mal raccontata sulla necessità di evitare l’obesità, e quindi di adottare diete quanto mai varie, a una crescente attitudine narcisistica della nostra società e a un concetto di bellezza il più delle volte ideale e slegato dalla realtà sta favorendo elaborazioni pericolose e distorte del concetto del mangiare”. Cosa che può portare “a un costante aumento dei disturbi alimentari negli adolescenti e in particolare di disturbi anoressici potenzialmente molto gravi. Un’importante rivista scientifica internazionale ha documentato che il digiuno intermittente è risultato essere associato in modo scientificamente significativo, specie nelle giovani donne, a disturbi psicopatologici alimentari. Non sorprende — aggiungono i docenti dell’Università di Padova — di per sé tutte le diete restrittive o contenitive sono ormai da tempo riconosciute quale principale fattore di rischio per lo sviluppo di disturbi alimentari e, tra queste, in particolare il digiuno intermittente. È la modalità più di moda per contenere l’importo alimentare”.
Così l’immunologa ha fatto marcia indietro, anche se parziale e stavolta sul suo account Facebook: “Poiché non vorrei che dopo i pediatri anche i geriatri si sentissero forzati alle esternazioni, sottolineo che invece quando si parla di digiuno ci si rivolge ovviamente alle persone sane tra i 30 e i 65 anni. E sempre accompagnati da un nutrizionista”.
Insomma, dopo le polemiche sul vino che fa male ecco anche il digiuno intermittente che fa bene. Pur di apparire e fare notizia, la signora si muove con una testa da Seo (acronimo per Search Engine Optimization) tra i topics più cliccati e caldi del momento in cerca di audience.
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