La cosa più bella è quando, senza cercarli, scopri dei posti che sembrano pensati proprio per farti stare bene. Locali che non puntano a stupire, ma a farti sentire accolto, in qualsiasi momento della giornata. Dopo ore passate tra i padiglioni del Vinitaly, con la testa piena di parole e i piedi distrutti, ci siamo fermati qui a tarda sera, quasi notte. La Terrazza Bar al Ponte era praticamente l’unico ancora aperto, e in terrazza ci hanno servito un toast con dei carciofini, di quelli che non hanno pretese ma arrivano al momento esatto, quando hai fame di qualcosa di buono e basta. Il rumore dell’Adige confondeva le nostre chiacchiere stanche, e il proprietario ha fatto di tutto per aiutarci a trovare un taxi impossibile.
Questo non è solo un bar con vista: è uno di quei luoghi rari in cui ci si sente bene senza sapere esattamente il perché. Affacciato sul Ponte Pietra – costruito dai Romani oltre duemila anni fa – regala una delle vedute più spettacolari di Verona, con il Castello di San Pietro proprio di fronte, sull’altra sponda dell’Adige. La terrazza, sospesa sul fiume, è il cuore del locale: pochi tavolini, coperte e stufe per renderla vivibile tutto l’anno, e un’atmosfera che da sola vale la sosta. Conviene arrivare presto per trovare posto fuori, oppure molto tardi come è capitato a noi, ma anche all’interno l’ambiente non delude: panche in pelle, luci morbide, un lampadario un po’ glam e tutto il calore di un bar vissuto.
Il menu è semplice ma pensato: toast, tramezzini, taglieri, cocktail ben fatti e una selezione di vini che valorizza le etichette del territorio. L’atmosfera è quella di una Verona autentica, lontana dal turismo di massa, fatta di clienti abituali, coppie che si tengono per mano, amici che si danno appuntamento dopo il lavoro. C’è chi lo scopre per caso, chi ci torna ogni volta che passa da Verona, chi lo consiglia come il posto giusto per un primo appuntamento o per una chiacchiera a cuore aperto. Noi ci siamo arrivati esausti, e ce ne siamo andati con la sensazione che il bello, a volte, succede proprio quando non lo stai cercando.
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La più autorevole guida del settore dell’enologia italiana giunge quest’anno alla sua 37sima edizione. Vini d’Italia è il risultato del lavoro di uno straordinario gruppo di degustatori, oltre sessanta, che hanno percorso il Paese in lungo e in largo per selezionare solo i migliori: oltre 25.000 vini recensiti prodotti da 2647 cantine. Indirizzi e contatti, ma anche dimensioni aziendali (ettari vitati e bottiglie prodotte), tipo di viticoltura (convenzionale, biologica, e biodinamica o naturale), informazioni per visitare e acquistare direttamente in azienda, sono solo alcune delle indicazioni che s’intrecciano con le storie dei territori, dei vini, degli stili e dei vignaioli. Ogni etichetta è corredata dall’indicazione del prezzo medio in enoteca, delle fasce di prezzo, e da un giudizio qualitativo che si basa sull’ormai famoso sistema iconografico del Gambero Rosso: da uno fino agli ambiti Tre Bicchieri, simbolo di eccellenza della produzione enologica. che quest’anno sono 498.
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