Non è un momento semplice per il ministro dell’Agricoltura, della Sovranità alimentare e delle Foreste, Francesco Lollobrigida. Già al centro di diverse polemiche per le sue parole sul pericolo di sostituzione etnica, ospite a Quarta Repubblica su Rete 4 il Ministro si è reso protagonista di un’altra dichiarazione dubbia. Provando a portare avanti la crociata del Governo per vietare in Italia la produzione e la vendita di quella che definisce “carne coltivata”, citando un rapporto dell’Oms (l’Organizzazione mondiale della sanità) Lollobrigida ha detto che “la carne realizzata in laboratorio ha 53 rischi per la salute”. Ma la sua dichiarazione non è esatta per due motivi: l’Oms utilizza il termine hazard intendendo un generico pericolo e non un rischio (definito risk), inoltre il termine hazard viene usato per tutte le altre produzioni alimentari (come quella di carne da allevamento) e non solo per la carne coltivata.
Ad aprile l’OMS e la FAO – l’Organizzazione delle Nazioni Unite per l’alimentazione e l’agricoltura – hanno pubblicato il rapporto “Food safety aspects of cell-based food” in cui vengono analizzate le principali aree di rischio di questo tipo di produzione. La pubblicazione è nata a seguito del crescente dibattito sulle alternative artificiali agli allevamenti del bestiame, che hanno un pesante impatto ambientale e di sostenibilità. Il pool di esperti delle due organizzazioni ha preso in esame gli studi scientifici già pubblicati in materia per evidenziare le principali aree problematiche a livello di sicurezza alimentare: ne sono state individuate 53, categorizzate con il termine “hazard” che – come è spiegato nel documento – intende un generico pericolo legato agli agenti presenti nel cibo. Tuttavia, il Ministro ha deciso di utilizzare il termine rischio, che nel documento sarebbe stato risk e ha un significato diverso nel linguaggio scientifico, per far crescere i dubbi sulla presunta pericolosità di questo tipo di alimenti.
Analizzando la lista dei 53 pericoli, gli scienziati hanno specificato che sono presenti anche in altri settori alimentari, in particolare in quello della produzione di carne negli allevamenti. Al contrario di quello che ha lasciato intendere Lollobrigida con il suo intervento, all’interno del rapporto Oms e Fao hanno smontato alcune teorie tirate in ballo frequentemente da chi si oppone a questo tipo di innovazione scientifica. Per esempio, la formazione di tumori a seguito di consumo di carne coltivata viene definito “non congruente con gli attuali studi scientifici”. Per questo motivo la dichiarazione di Lollobrigida, che sicuramente può tornare utile a livello di propaganda, è ancora più fuorviante a livello scientifico e contribuisce a creare confusione su uno dei temi più dibattuti del momento. Tra l’altro quella del governo è una battaglia puramente idealistica, dal momento che ad oggi questo tipo di carne – che il Ministro definisce erroneamente coltivata – ottenuta a partire dalle cellule staminali di un animale non è commercializzabile nell’Unione Europea.
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