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Elon Musk contro i dazi: zona di libero scambio tra Usa ed Europa

Il miliardario americano, invitato da Salvini, è intervenuto in collegamento video e ha auspicato in un futuro con dazi pari a zero tra Usa e Ue

  • 07 Aprile, 2025

«Alla fine spero che si convenga che sia l’Europa che gli Stati Uniti debbano muoversi idealmente, a mio avviso, verso una situazione di zero dazi, creando di fatto una zona di libero scambio tra Europa e Nord America». Parole di apertura che non provengono da democratici progressisti o da qualche cancelleria europea, bensì da Elon Musk in video collegamento con Matteo Salvini durante il congresso della Lega a Firenze. Parole che gettano un briciolo di speranza in giorni frenetici come questi durante i quali a Verona si sta svolgendo il Vinitaly, principale fiera mondiale dedicata al vino e che vede la preoccupazione dei tanti produttori che nell’export con gli Stati Uniti vedono uno dei principali mercati.

La zona a “zero dazi” con l’Europa

Pochi giorni dopo l’avvio del presidente Donald Trump agli ampi dazi che potrebbero far aumentare i prezzi della maggior parte dei beni acquistati dagli americani, Musk ha detto ieri al vice primo ministro italiano Matteo Salvini che secondo lui dovrebbe esistere effettivamente una zona di libero scambio tra Europa e Nord America. Altri segnali di frizione, o di distinguo per essere più ottimisti, all’interno dell’amministrazione Trump si possono cogliere in alcuni post pubblicati su X nella prima mattinata di sabato scorso, Musk ha insultato il consigliere per il commercio della Casa Bianca Peter Navarro, che ha spinto per un approccio tariffario “massimalista”. «Un dottorato in economia ad Harvard è una cosa negativa, non una cosa positiva», ha scritto Musk a proposito della formazione accademica di Navarro aggiungendo poi un poco diplomatico «Non ha costruito un c…o».

Le stime di Coldiretti

A dare un quadro realistico sull’ammontare degli effetti reali dei dazi ci ha pensato Coldiretti secondo cui si può stimare un potenziale aggravio di 1,6 miliardi di euro per i consumatori americani che volessero acquistare prodotti italiani. Se invece si analizza il mercato del vino italiano si stima una perdita fino a 390 milioni di euro per i produttori. Oltre ai dati, esposti al Vinitaly, l’associazione mette in luce il fatto che molti importatori, per contrastare l’effetto dei dazi, stanno chiedendo ai produttori di venirgli incontro con i prezzi per cercare di non aumentare i listini americani. Il problema è che così si tende a ridurre il margine di guadagno per le cantine.

Le parole del ministro Giorgetti

In vista dell’incontro tra governo e imprese di martedì prossimo a Palazzo Chigi, il ministro dell’economia Giancarlo Giorgetti è intervenuto al Forum Ambrosetti di Cernobbio proponendo una eventuale sospensione generale del Patto Ue di stabilità. Oltre a questo, auspicando a una distensione con gli Stati Uniti sui dazi, ha riportato i numeri del 2024 dichiarando che l’Italia ha registrato un surplus commerciale con gli Stati Uniti di circa 39 miliardi di euro (42,74 miliardi di dollari).

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