Cavaliere del lavoro dal 1999, Giuseppe Bonollo ha rappresentato una delle figure storiche dell’industria in provincia di Frosinone. All’età di 88 anni, è morto martedì 20 giugno nella cittadina di Anagni, dove da giovanissimo (23 anni) aveva iniziato a operare con un opificio nella zona di Osteria della Fontana. Emiliano di nascita, discendente della storica famiglia di distillatori veneti che iniziarono a operare nel 1908 grazie al capostipite (e suo nonno) Giuseppe, negli anni Ottanta realizzò uno stabilimento nella vicina località di Paduni, utilizzando tecnologie avanzate e trasformando la vecchia struttura in deposito per l’invecchiamento di acquavite da vino.
Nei primi anni Novanta, nello stabilimento di Anagni-Paduni, Giuseppe Bonollo fece realizzare due nuove unità produttive, per estrarre acido tartarico naturale e per produrre concimi organici, come ultimo prodotto del processo di trasformazione dell’uva, seguendo una visione moderna legata al concetto di economia circolare. Nel 1998, a Cisterna di Latina, fece costruire la BonOil, che a quel tempo era uno dei grandi complessi europei produrre e raffinare oli di semi.
“Uomo generoso”. L’azienda, in una nota, lo ricorda così: “Chiunque abbia avuto a che fare con lui ne testimonia il carisma e la grande generosità d’animo che lo distingueva nei rapporti umani e di lavoro. Viene a mancare un pilastro della nostra Famiglia e del comparto distillatorio italiano“.
Distillerie Bonollo conta in Italia quattro stabilimenti, con circa 130 addetti. Tra i primi produttori di Grappa al mondo, le distillerie detengono anche uno dei maggiori depositi di brandy. Considerando alcool e acquavite, i volumi medi annui sfiorano i 150mila ettanidri l’anno: circa 40 milioni di bottiglie. Nel 1993, ha fondato il Centro documentazione Grappa, intitolato al padre Luigi, per promuovere la conoscenza e la divulgazione dei distillati Made in Italy.
Le Distillerie Bonollo furono fondate nel 1908, in Veneto, da Giuseppe Bonollo, capostipite della famiglia. Nel 1918, l’attività si spostò a Formigine (Modena) dove Luigi Bonollo, figlio del fondatore (uno degli altri figli è Umberto Bonollo, anch’egli imprenditore nel settore dei distillati con attività indipendente in provincia di Padova dal 1951), iniziò a dedicarsi alla distillazione delle vinacce di Lambrusco. I sei figli di Luigi (Giuseppe, Melchiorre, Alberto, Luigi, Vittorio e Abramo) presero successivamente in mano l’azienda. In particolare, Giuseppe Bonollo, nel 1958, decise di aprire uno stabilimento anche ad Anagni, in provincia di Frosinone. Nel 1976, le Distillerie Bonollo acquistarono e ristrutturarono la distilleria di Torrita, in provincia di Siena. Nel 1980, Giuseppe avviò la costruzione di un secondo stabilimento ad Anagni, località Paduni, un impianto produttivo che diventerà il più grande d’Europa. Nel 2007, le Distillerie Bonollo entrarono nel settore delle energie rinnovabili e dopo qualche anno diedero vita a Bonollo energia Spa, impianto dalla capacità produttiva di 12 MWe per produrre energia da biomasse: circa il 60% da vinacce esauste fornite dalle distillerie stesse. Quattro le tipologie di prodotti: distillati, acido tartarico, fertilizzanti ed energia elettrica. La quarta generazione della famiglia, oggi, porta avanti una tradizione con una storia centenaria.
Gianluca Atzeni
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