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Design Week

Pane, design e foraging: cosa succede al campeggio più strano di Milano

Durante la Design Week, al The Glitch Camp si impasta il pane insieme a Davide Longoni. Un rito collettivo che diventa gesto politico e conviviale, tra laboratori, fanzine, foraging e tavolate condivise

  • 07 Aprile, 2025

Durante la Design Week, il Centro Sportivo “Enrico Cappelli” si trasforma in un campo urbano temporaneo. È The Glitch Camp, il progetto gratuito promosso da IED che accoglie giovani studenti da tutto il mondo con l’idea di esplorare nuovi modi di abitare insieme lo spazio, il tempo e la città. Un’iniziativa che mette al centro l’atto del “fare con”, con workshop, attività collettive, live performance e una grande tavolata condivisa che attraversa simbolicamente tutto il campo. Il programma si intitola Designing Togetherness e nasce dalla Scuola dei Master of Arts di IED Milano per proporre forme di convivenza che siano anche esperienze sensoriali, culturali e politiche. Una corte contemporanea, fatta di briciole (come il nome della fanzine Fregüj fatta proprio dagli studenti) e gesti concreti.

The Glitch Camp - campeggio IED Design Week Milano

Tutti a fare il pane

Uno di questi gesti è il pane. L’8 aprile alle 10 si tiene il Rito di panificazione collettiva, workshop curato da Terzo Paesaggio e MadreProject – Scuola del Pane e dei Luoghi – con la partecipazione di Daleska Alcantara (Forno di idee), Andrea Flaviani, Yan de Guardia (In levain we trust) e il maestro panificatore Davide Longoni. L’attività è aperta a tutti e si impasta insieme: mentre le mani si muovono, Longoni racconta. Del pane come attività ancorata alla terra, del senso profondo di comunità (cum panis: compagno è chi condivide il pane), del valore politico di un atto apparentemente semplice. Ogni partecipante porta a casa l’impasto, lo lascia riposare, ci fa una piega sopra e poi lo cuoce per condividerlo con chi vuole. Il pane come oggetto polisemico, che apre conversazioni su ecologia, giustizia sociale, cibo e co-abitazione. Terzo Paesaggio è una comunità transdisciplinare che unisce architetti, changemaker, curatori e artisti per realizzare progetti di rigenerazione urbana nei luoghi di margine, trasformando il paesaggio da oggetto a soggetto. MadreProject è un’iniziativa nata da Terzo Paesaggio e sviluppata con Avanzi S.p.A. Società Benefit, a|cube e con la guida di Longoni, padre dei moderni fornai, agricoltore urbano nella zona di Milano-Vettabbia e cofondatore dei Panificatori Agricoli Urbani. E ogni mattina, sempre grazie a MadreProject, il campo si sveglia con il profumo del pane appena cotto: i panificatori preparano e infornano – con forni mobili – per i campeggiatori, e chi vuole può unirsi alla produzione.

foto di Oxymoro Studio

Cibo, foraging e convivialità al centro del camp

Intorno al pane si muove tutto il resto. Un food truck firmato Eroica che accompagna gli aperitivi, la Notte Eroica tra salumi e DJ set, un laboratorio di upcycling con Ferrino per dare nuova vita a vecchie tende, sport non competitivi con Gabriel Fontana e momenti di scrittura creativa in stile match letterario. Il tavolo collettivo è il cuore pulsante del camp, e attorno a quel tavolo si disegna – letteralmente – un nuovo modo di stare insieme. Chiuderà il palinsesto culturale Valeria M. Mosca, antropologa specializzata in etnobotanica e guida di foraging, che racconterà il suo lavoro come un percorso di riavvicinamento profondo alla natura, alla valorizzazione del territorio e alla ridefinizione del rapporto tra esseri umani e ambiente. Un invito, anche questo, a ripensare le nostre relazioni – non solo tra persone, ma con tutto ciò che ci circonda. Dove anche una briciola conta.

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