Nella sua vita ha viaggiato molto, è amante dei piatti dal gusto sincero e diretto ma con una storia da raccontare, gioca con impiattamenti pop e colorati, è patito di musica e se non avesse fatto il cuoco sarebbe un dj.
Davide Di Fabio è nato a Rho, in provincia di Milano, cresciuto in Abruzzo, marchigiano per amore ed emiliano per adozione. Classe 1985, frequenta l’alberghiero a San Benedetto del Tronto e a soli 20 anni approda in una delle cucine più ambite d’Italia, l’Osteria Francescana a Modena. Dopo 16 anni al fianco di Massimo Bottura arriva il momento per un progetto personale nel ristorante Dalla Gioconda a Gabicce Monte, un vecchio dancing della zona. Al fianco di Davide troviamo Alessandro Fabbrucci (sous chef), e tutta la sua brigata di cucina composta da: Alessandro Berardi, Enrico Picari, Silvia Cesari, Daniele Christè, Simone Scacchetti e Fall Amare. Stefano Bizzarri, gestore del ristorante e sommelier insieme a Alessio Di Iorio. Un team di ragazzi giovani e appassionati non solo di alta gastronomia, ma anche di etica, valorizzazione territoriale e sostenibilità.
La tua idea di cucina? Contemporanea
Ingrediente amato? Adoro tutti gli ingredienti buoni
Ingrediente odiato? La superficialità
Ultimo album scaricato. S.O.S. della The S.O.S. Band
Ultimo libro letto. Capri Dolce Vita di Cesare Cunaccia
Il piatto della vita? “I” piatti. Per fortuna non uno solo. Ogni luogo che ho visitato mi ha lasciato un ricordo
Grande maestro venerato? Massimo Bottura
Collega più stimato. Tanti, c’è un’incredibile generazione di cuochi
Il ristorante del cuore all’estero. Rezdôra a New York (USA)
Il vino sopra ogni altro? Il Trebbiano d’Abruzzo di Valentini
Se non lo chef avrei fatto…? Il dj
Saraghine marinate, caviale e squacquerone leggermente montato. Una rivisitazione della classica piada con le sarde.
Un omaggio a Maurizio Cattelan e alla città di Rimini. La versione di Davide Di Fabio del riso alla catalana, mantecato con olio al basilico e acqua di pomodoro. All’interno si trova una sorpresa nascosta, qui la ricetta.
Realizzata con Le Virtù, un formato di pasta che fa riferimento alla ricetta tipica del primo maggio delle virtù teramane, sette tipi diversi di pasta cotti in un brodetto di pesce e servita con pesci dell’Adriatico crudi. Connubio perfetto di tradizione, sostenibilità e recupero.
Nasce dall’idea di una pavlova: è l’aceto balsamico di Modena a rendere unico questo piatto, con evidente richiamo alla terra di adozione di Davide.
a cura di Clara Barra
Dalla Gioconda – Gabicce Monte (PU) – via dell’Orizzonte, 2 – 0541962295 – www.dallagioconda.it
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La più autorevole guida del settore dell’enologia italiana giunge quest’anno alla sua 37sima edizione. Vini d’Italia è il risultato del lavoro di uno straordinario gruppo di degustatori, oltre sessanta, che hanno percorso il Paese in lungo e in largo per selezionare solo i migliori: oltre 25.000 vini recensiti prodotti da 2647 cantine. Indirizzi e contatti, ma anche dimensioni aziendali (ettari vitati e bottiglie prodotte), tipo di viticoltura (convenzionale, biologica, e biodinamica o naturale), informazioni per visitare e acquistare direttamente in azienda, sono solo alcune delle indicazioni che s’intrecciano con le storie dei territori, dei vini, degli stili e dei vignaioli. Ogni etichetta è corredata dall’indicazione del prezzo medio in enoteca, delle fasce di prezzo, e da un giudizio qualitativo che si basa sull’ormai famoso sistema iconografico del Gambero Rosso: da uno fino agli ambiti Tre Bicchieri, simbolo di eccellenza della produzione enologica. che quest’anno sono 498.
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