Nonostante la cronaca di questi giorni abbia messo in secondo piano la pandemia, a fronte della drammatica evoluzione della crisi russo ucraina, si torna a parlare di Covid con un nuovo Decreto che allenta – parrebbe in modo definitivo – le norme anti Covid. La curva dei contagi è in crescita, e oggi sono 72mila 500 nuovi casi, con un tasso di positività stabile al 14,8% con la variante Omicron bis che corre veloce, ma diminuisce il numero dei nuovi decessi e ricoveri in terapia intensiva, mentre frena la discesa dei ricoveri. Anche se l’indice di trasmissibilità è in crescita e supera ormai il valore di 1, si sta andando verso la situazione di endemia.
“Come avevo anticipato alla fine dello scorso anno, l’obiettivo del Governo è il ritorno alla normalità, riconquistare la nostra socialità e il riavvio dell’economia” esordisce Mario Draghi che annuncia che “i provvedimenti approvati oggi riconoscono che questo è uno stato cui siamo arrivati che eliminano alcune, anzi quasi tutte le restrizioni che hanno limitato i nostri movimenti degli ultimi mesi”. Parole che indicano che si è voltata pagina. Finalmente, dopo circa due anni, si vede la fine dello stato di emergenza, confermando la data fissata al 31 marzo.
Con il decreto di oggi sono state definite nuove tappe della roadmap per allentare le restrizioni Covid, già cominciata con il decreto del 2 febbraio. La cabina di regia del 16 marzo ne aveva già dato un anticipo, confermato poi dal Consiglio dei Ministri del 17 marzo. Nelle parole del premier Draghi, in conferenza stampa insieme al ministro della Salute, Roberto Speranza, le regole per i prossimi mesi. Con la fine dello stato d’emergenza si scioglie anche il CTS, anche se il suo lavoro continuerà, lo annuncia il premier ringraziando i professori Locatelli e Brusaferro, tutte le persone a vario titolo coinvolte nelle operazioni di contrasto alla pandemia, oltre che il ministro Speranza, il commissario straordinario Figliuolo e tutti gli italiani.
Si va dunque incontro a un graduale superamento di strumenti come il certificato verde, quel Green Pass che “è stato un grande successo che ci ha permesso di rimettere in moto l’economia” oltre che consentire una graduale ripresa della socialità, ogni passaggio è stato dettato da “decisioni prese sulla base della scienza” ribadisce “e la pandemia è superata sulla base dei vaccini” grazie ai quali spiega “sono stati evitati 80mila decessi solo nel 2021”. Ma poi se aggiunge “siamo pronti ad adattare tutto il nostro apparato all’evoluzione della curva epidemica”. Insomma: se dovesse presentarsi la necessità, si è pronti a tornare indietro.
Passa la parola al Ministro Speranza che annuncia “un giorno importante” in virtù delle molte misure adottate oggi. La prima è il superamento definitivo del sistema a colori impiegato per adattare le norme sulla base del quadro epidemiologico locale, un monitoraggio che continuerà ma senza più connetterlo alle ordinanze e al modello a colori.
Quarantene. Si superano le quarantene per contatto, non solo per le persone vaccinate, ma per tutti: resterà in isolamento solo chi è positivo al virus.
Obbligo vaccinale. Dal primo aprile sarà possibile per tutti, compresi gli over 50, accedere ai luoghi di lavoro con il Green Pass Base per il quale dal 1 maggio viene eliminato l’obbligo. Fino al 31 dicembre rimane invariato l’obbligo e la sospensione dal lavoro per alcune categorie lavorative più a rischio, per esempio il personale sanitario.
Mascherine. Fino al 30 di aprile rimangono le norme attuali, con l’obbligo di protezioni individuali al chiuso e all’aperto in casi di assembramento. In alcuni luoghi maggiormente a rischio, rimane anche l’obbligo di mascherine FFP2.
Green Pass. Il superamento è in due fasi: dal primo aprile, nella gran parte dei luoghi all’aperto decade l’obbligo di Green Pass, inclusi i ristoranti e i bar all’aperto. Rimane fino al 30 aprile l’obbligo di green pass base su trasporti a lunga percorrenza, mense e catering, mentre è indispensabile il Green Pass rafforzato per i servizi di ristorazione al banco e al tavolo al chiuso. Obbligo che decade dal primo maggio, quando non sarà più necessario il Green Pass rafforzato per sedersi in bar e ristoranti.
a cura di Antonella De Santis
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