Il suolo lunare come fonte di fertilizzanti nel caso in cui, come potrebbe accadere in futuro, l’uomo volesse fare agricoltura direttamente sul satellite della Terra. Un progetto di Esa Discovery, che vede come capofila la società norvegese Solsys mining, sta studiando l’opportunità di sfruttare il suolo lunare (l’insieme dei materiali prevalentemente costituiti da pietre e polveri, noti come regolite), per ottenere dei nutrienti per le piante. Secondo l’Agenzia spaziale europea, i campioni di regolite provenienti da riverse missioni e analizzati sulla Terra contengono una sufficiente quantità di minerali essenziali per far crescere le piante (a esclusione dei composti azotati). Tuttavia, in presenza di acqua, la regolite si compatta e impedisce la crescita delle radici vegetali. Pertanto, una delle soluzioni, secondo gli scienziati, sarebbe la coltivazione con tecniche idroponiche, che possono fare a meno della presenza della terra, in quanto le sostanze nutritive sono disciolte direttamente nell’acqua. L’idroponica è la coltivazione delle piante fuori suolo, ovvero senza terra e grazie all’acqua, nella quale vengono sciolte sostanze nutritive adatte per far crescere le piante velocemente.
Oltre a questo nuovo programma dell’Agenzia Spaziale Europea, negli ultimi anni sono stati realizzati altri progetti di coltivazione in ambienti particolari. In aggiunta alle pratiche già abbastanza diffuse, come quella del vertical farming, l’innovazione e il progresso tecnologico stanno portando alla creazione di nuovi contesti in cui sviluppare degli orti anche per rispondere alle difficoltà e alle emergenze poste dal cambiamento climatico. Un esempio è Nemo’s Garden, un progetto di idroponica subacquea ligure che consente di coltivare anche in zone inospitali grazie all’allestimento di orti all’interno di biosfere ancorate ai fondali marini e sfrutta le particolari condizioni di umidità per far crescere le piante. Un altro caso particolare è quello di Growing Underground, la prima fattoria sotterranea del mondo nata a Londra nel 2015, che porta avanti la coltivazione di micrortaggi a una profondità di trentatré metri, all’interno di un rifugio antiaereo della Seconda Guerra Mondiale che si trova a Clapham, nella zona sud-ovest della città.
L’impianto illustrato dall’Esa, che nel progetto ha coinvolto anche l’Istituto geotecnico norvegese (Ngi) e il Centro ricerca interdisciplinare spaziale (Ciris), si basa su una combinazione di processi e sistemi meccanici, chimici e biologici per estrarre dalla regolite i nutrienti necessari. “Lo studio è fondamentale per la futura esplorazione lunare sul lungo termine, in funzione del raggiungimento di una presenza sulla Luna di tipo sostenibile”, ha commentato Malgorzata Holynska (ingegnere dell’Esa), ricordando come questo lavoro sia un primo passo che apre la strada a ricerche più approfondite. Intanto, la Solsys mining, utilizzando regolite lunare simulante, ha già coltivato in laboratorio dei fagioli, con buoni risultati. La ricerca, iniziata a fine 2022, dovrebbe proseguire fino al prossimo dicembre.
A cura di Gianluca Atzeni
© Gambero Rosso SPA 2025
P.lva 06051141007 Codice SDI: RWB54P8 Gambero Rosso registrazione n. 94/2021 Tribunale di Roma
Modifica impostazioni cookie
Privacy: Responsabile della Protezione dei dati personali – Gambero Rosso S.p.A. – via Ottavio Gasparri 13/17 – 00152, Roma, email: [email protected]
Resta aggiornato sulle novità del mondo dell’enogastronomia! Iscriviti alle newsletter di Gambero Rosso.
© Gambero Rosso SPA – Tutti i diritti riservati.
Made with love by Programmatic Advertising Ltd
© Gambero Rosso SPA – Tutti i diritti riservati
La più autorevole guida del settore dell’enologia italiana giunge quest’anno alla sua 37sima edizione. Vini d’Italia è il risultato del lavoro di uno straordinario gruppo di degustatori, oltre sessanta, che hanno percorso il Paese in lungo e in largo per selezionare solo i migliori: oltre 25.000 vini recensiti prodotti da 2647 cantine. Indirizzi e contatti, ma anche dimensioni aziendali (ettari vitati e bottiglie prodotte), tipo di viticoltura (convenzionale, biologica, e biodinamica o naturale), informazioni per visitare e acquistare direttamente in azienda, sono solo alcune delle indicazioni che s’intrecciano con le storie dei territori, dei vini, degli stili e dei vignaioli. Ogni etichetta è corredata dall’indicazione del prezzo medio in enoteca, delle fasce di prezzo, e da un giudizio qualitativo che si basa sull’ormai famoso sistema iconografico del Gambero Rosso: da uno fino agli ambiti Tre Bicchieri, simbolo di eccellenza della produzione enologica. che quest’anno sono 498.
No results available
ResetNo results available
Reset