Anno nuovo stessa storia: il Bocuse d’Or rimane un tabù per la squadra italiana, che in questa edizione non è riuscita a superare le selezioni ma già si sta concentrando per la prossima. A Chassieu, vicino a Lione, nel contesto del Sirha, uno dei più importanti saloni mondiali dedicati a ristorazione e ospitalità, si è tenuta la trentacinquesima edizione del Bocuse d’Or, il campionato mondiale di cucina, preceduto dalla Coupe du Monde de Patisserie che ha visto l’Italia salire sul podio. In sfida ventiquattro squadre, arrivate alle fasi finali dopo le selezioni nazionali e continentali e divise nei due giorni della competizione: il primo giorno di gara – domenica 22 gennaio – ha visto la partecipazione di Belgio, Canada, Cile, Cina, Giappone, Marocco, Norvegia, Nuova Zelanda, Regno Unito, Sri Lanka, Svezia e Svizzera, mentre nel secondo e ultimo giorno hanno partecipato Australia, Colombia, Corea del Sud, Danimarca, Estonia, Finlandia, Francia, Islanda, Mauritius, Messico, Stati Uniti e Ungheria.
La prima prova ha visto le squadre impegnate nella preparazione di un piatto con la rana pescatrice come ingrediente principale, accompagnato da capesante, una guarnizione di verdure e uno stufato. La seconda prova invece è stata insolita e ha visto i bambini come protagonisti, una decisione che ha stemprato l’indole competitiva della manifestazione e ha creato un’atmosfera giocosa: le squadre hanno dovuto preparare un menu “Feed the Kids” con la zucca come ingrediente principale di antipasto, piatto e dessert, che è poi stato giudicato da una giuria formata da bambini con un’età media di dieci anni.
Una lunga cerimonia di premiazione ha visto protagoniste molte delle realtà partecipanti: la Svezia ha vinto il premio per il miglior piatto di rana pescatrice, mentre la Francia ha vinto il premio per il miglior menu “Feed the Kids”, che ha visto anche un riconoscimento assegnato dalla giuria dei bambini, andato al Giappone; Leon Haarberg Nilsen della Norvegia ha vinto il titolo di miglior commis, mentre il social commitment award è andato al Messico. Dopo la lunga lista di premi individuali è stato il momento del podio: a sorpresa il terzo posto è andato all’Ungheria al terzo posto, mentre la più quotata Norvegia si è dovuta accontentare del secondo posto perché è stato premiato il grande lavoro della Danimarca, trionfatrice di questa edizione del Bocuse d’Or.
L’Italia non ha superato la selezione iniziale della competizione, che prevede una fase continentale – Bocuse d’Or Europe, il Bocuse d’Or Americas, il Bocuse d’Or Asia-Pacific e il Bocuse d’Or Africa – prima della grande finale in Francia. Il team che rappresenterà l’Italia nella prossima edizione sarà deciso a Rimini durante i Campionati della Cucina Italiana della Federazione Italiana Cuochi, in programma dal 19 al 23 febbraio. In gara quattro team, tutti composti da uno chef, un commis e un coach, la squadra vincitrice sarà poi preparata dalla Bocuse d’Or Italy Academy, diretta da Luciano Tona, con Enrico Crippa presidente e Carlo Cracco vicepresidente, e la Federazione Italiana Cuochi guidata dal presidente nazionale Rocco Pozzulo. Per il team italiano il prossimo appuntamento sarà il Bocuse d’Or Europe del 2024, in programma a Trondheim, in Norvegia, il 19 e il 20 marzo, dove potrà giocarsi la qualificazione alla finale del 2025 e, perché no, puntare al podio che non è mai arrivato nelle trentacinque edizioni della competizione.
a cura di Maurizio Gaddi
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