Quando una birra è scadente negli Stati Uniti si dice che sa di “acqua dei piatti”. È buffo, quindi, che ora proprio quell’acqua potrebbe diventare l’ingrediente principale di una birra, quantomeno è quello che sta provando a fare un’azienda californiana sovvenzionata da Bill Gates. Grazie a una nuova tecnologia sviluppata da una startup finanziata dal fondatore di Microsoft, l’acqua reflua dei lavandini e delle docce potrebbe essere riciclata e resa potabile (e quindi utilizzata in diversi business). Per dimostrare la bontà dell’acqua riciclata, l’azienda ha commissionato una birra prodotta con l’acqua purificata dalla propria tecnologia, e il pubblico ha reagito positivamente.
Bill Gates è entrato nel mondo della birra all’inizio di quest’anno, quando ha comprato una quota di Heineken con un investimento che ha sfiorato il miliardo di dollari. Nel 2012, invece, la Bill and Melissa Gates Charitable Foundation aveva concesso una sovvenzione alla startup Epic Cleantec all’interno del progetto “Reinvent The Toilet” per stimolare lo sviluppo del riutilizzo e della conservazione dell’acqua. Undici anni dopo Epic Cleantec è riuscita a produrre la sua prima birra di prova ottenuta dalle acque reflue, la Epic OneWater Brew. Gli aspetti economici e la scalabilità del sistema non sono ancora noti, ma se dovessero funzionare Gates e i suoi pupilli potrebbero essere in possesso di un sistema rivoluzionario per la produzione di bevande, un po’ come lo è stato Windows nell’informatica.
In un esperimento, l’azienda ha fatto passare le acque reflue di un grande condominio di San Francisco attraverso delle membrane di ultrafiltrazione capaci di eliminare le impurità e disinfettare con la luce ultravioletta. Secondo alcuni test indipendenti, l’acqua pulita con questa tecnologia soddisfa gli standard federali statunitensi. La Epic Cleantec, poi, ha affidato l’acqua alla Devil’s Canyon Brewing Co che ha prodotto la Epic OneWater Brew, che tuttavia, a causa delle rigide leggi federali degli stati americani, non può essere venduta. Nonostante questo, l’azienda ha distribuito dei campioni per testare la reazione del pubblico, che ha risposto positivamente.
La California, il Colorado e la Florida stanno formulando norme per trasformare l’acqua reflua riciclata per il consumo pubblico, come avviene già in Texas e in Arizona (non a caso due degli Stati americani più caldi). Come ha spiegato il cofondatore dell’azienda Aaron Tartakovsky alla CNBC “l’utilizzo di acqua riciclata per uso potabile è abbastanza comune, ma di solito viene fatto a livello comunale” e si è augurato che il sistema possa essere autorizzato su base commerciale. Non è il primo esperimento di questo tipo sulla birra: a maggio la Fox City Brewing Company, che ha sede in Georgia, ha rapidamente esaurito tutte le scorte di una delle sue birre prodotte con acqua di fogna trattata.
Il processo utilizzato potrebbe rivoluzionare l’intero settore delle bevande ma anche aiutare a combattere la crescente carenza d’acqua in tutto il mondo, un fenomeno sempre più preoccupante a causa dei cambiamenti climatici. Secondo le Nazioni Unite, solo il 2,5% dell’acqua del globo è dolce e la pressione su questa risorsa aumenta con la rapida crescita della popolazione. Ma non si tratta di un problema che riguarda solo il cosiddetto terzo mondo: uno studio della Colorado State University ha dimostrato che i 204 bacini d’acqua dolce degli Stati Uniti potrebbero non essere in grado di soddisfare la domanda mensile di acqua entro il 2070.
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