“Qui si trova la barista più longeva d’Italia” recita il cartello fuori dal piccolo bar Centrale (una volta chiamato Renè) nato a Nebbiuno, un comune con meno di duemila abitanti in provincia di Novara. Ha compiuto cento anni, Anna Possi, proprio lo scorso novembre 2024, e ancora oggi, tutte le mattine, alle sette in punto alza la serranda del bar che ha aperto con suo marito René, ora scomparso, 67 anni anni fa. «Mangio poco, sono abitudinaria, vado a dormire presto, mi alzo presto, le ore del mattino hanno l’oro in bocca», ha raccontato in una video intervista al profilo Instagram The Pillow.
Oltre ad essere attiva nella quotidianità, a muoversi fra i pochi tavolini del suo bar, Anna Possi è attiva anche sui social: ha aperto un profilo Facebook con il nome di Anna Renè (Renè in ricordo del marito) che gestisce in autonomia pubblicando foto della sua vita, come quella del suo 100esimo compleanno accompagnata da un post in cui scriveva: «Ognuno di voi ha speso un minuto di quel patrimonio prezioso che è il tempo per dedicarlo a me, grata e commossa per questa dimostrazione d’ affetto, vi ringrazio e vi stringo in un forte abbraccio cumulativo e vogliamoci bene questo alla fine è quello che conta. La vostra nonna Anna».
Nonna Anna va a dormire molto presto, fra le 10 e le 20.30 di sera per alzarsi alle 6.30 del mattino e attivarsi per aprire il suo bar. Della sua alimentazione dice di mangiare: «Carne poca, uova, formaggio, poi io faccio molte vellutate». Il segreto della sua longevità e l’utilizzo di pochi farmaci, nell’intervista a The Pillow dice: «Non ne prendo di medicine, prendo solo la pastiglia della pressione, mi curo da sola. Più medicine prendi, peggio è. Una cosa fa bene per una e l’altra fa male». Ma come si cura quando ha quale malanno di stagione? Anche qui ha la risposta pronta: «L’altro giorno avevo il raffreddore, mia figlia dice: “Mamma prendi lo sciroppo che ti ho sentita tossire stanotte”. Allora ho detto: “Guarda, io mi bevo un bicchiere di latte caldo con un bel cucchiaio di miele e un po’ di cognac, non mangio e vado a dormire».
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