L’attesa è quasi finita. L’11 ottobre a Napoli al Centro Congressi della Mostra d’Oltremare verrà presentata la nona edizione di Pizzerie d’Italia del Gambero Rosso. Torna live il grande evento che vede riuniti tutti i più grandi maestri pizzaioli italiani. Un’occasione di confronto (condita da tanti assaggi) fra capiscuola e giovani talenti della quale lo scorso anno si è sentita molto la mancanza. E le sorprese saranno molte.
Certo non sono mancate le dolenti note (tanti purtroppo gli esercizi costretti alla chiusura) ma nel complesso il settore ha dato prova di grande vitalità e capacità di reinventarsi e rinnovarsi con nuove consapevolezze. Molti pizzaioli hanno sfruttato il periodo di stop forzato per studiare, migliorare e diversificare gli impasti (ormai il mix di generi in menu è quasi la normalità, pizza in teglia, pizza al padellino pizza al vapore, pizza alla pala, tutto in menu dal quale pescare in libertà). E poi si sono moltiplicati gli orti di proprietà quando non sono addirittura nate vere e proprie aziende per garantire una pizza sempre più agricola e sostenibile (come avviene per il pane). È cresciuta l’attenzione alle intolleranze (la pizza gluten free non è più un prodotto di serie B). Ma non basta ancora: cresce l’offerta del bere (al di là di carte delle bevande sempre più centrate, si registra una vera esplosione del binomio pizza&cocktail) e il servizio in sala non è più considerato “una voce” a margine (ora anche in pizzeria non è raro trovare un sommelier). Senza contare l’attenzione al fine pasto: non solo pizze ad hoc, ma inaspettate e sorprendenti carte dei dolci firmate da pastry chef.
L’asticella si alza, la forbice fra una semplice pizza e una pizza frutto di studio e ricerca è sempre più netta. E gli sforzi vanno premiati. Per questo, dopo l’anno zero della pandemia, la guida torna con voti e classifiche (crescono anche i premi speciali con riconoscimenti ad hoc per il bere miscelato, il servizio di sala, la valorizzazione del territorio). Voti e classifiche che vogliono essere uno stimolo per fare della pizza, insieme al pane, sempre più un cibo d’autore, sano e sostenibile. Per scoprire chi sarà al vertice della classifica e quali sono le pizzerie che si sono aggiudicate i premi speciali, bisognerà aspettare l’11 ottobre ma nel frattempo per stuzzicare l’appetito, cominciamo a svelare i tre spicchi e le tre rotelle. Ecco i Tre Spicchi del Veneto e del Friuli Venezia Giulia
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Le pizzerie Tre Spicchi 2022 del Veneto
Le pizzerie Tre Spicchi 2022 del Friuli Venezia Giulia
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La più autorevole guida del settore dell’enologia italiana giunge quest’anno alla sua 37sima edizione. Vini d’Italia è il risultato del lavoro di uno straordinario gruppo di degustatori, oltre sessanta, che hanno percorso il Paese in lungo e in largo per selezionare solo i migliori: oltre 25.000 vini recensiti prodotti da 2647 cantine. Indirizzi e contatti, ma anche dimensioni aziendali (ettari vitati e bottiglie prodotte), tipo di viticoltura (convenzionale, biologica, e biodinamica o naturale), informazioni per visitare e acquistare direttamente in azienda, sono solo alcune delle indicazioni che s’intrecciano con le storie dei territori, dei vini, degli stili e dei vignaioli. Ogni etichetta è corredata dall’indicazione del prezzo medio in enoteca, delle fasce di prezzo, e da un giudizio qualitativo che si basa sull’ormai famoso sistema iconografico del Gambero Rosso: da uno fino agli ambiti Tre Bicchieri, simbolo di eccellenza della produzione enologica. che quest’anno sono 498.
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