Il suo nome è legato a doppio filo con la Sambuca, il liquore dolce al sapore di anice stellato. La storia risale a quasi 80 anni fa – era il 1945 – quando a Civitavecchia Angelo Molinari, profumiere e esperto di miscelazioni, studia la formula per quello che sarebbe diventato il suo liquore più famoso, una ricetta ancora oggi segreta. La diffusione è velocissima e inarrestabile, a Roma, prima, e poi in tutto il mondo, raccogliendo consensi di tanti, vip e gente comune. La si consuma con la mosca: il chicco di caffè nel bicchiere, assoluta o in abbinamenti più o meno originali. Nel corso del tempo l’attività cresce e si struttura sempre più con stabilimenti più grandi (oggi sono 4, a Frosinone, Civitavecchia, Meta di Sorrento e Udine) e nuovi prodotti, la nascita di una Fondazione dedicata al fondatore Angelo, il restyling della vecchia bottiglia e la special edition firmata dall’illustratrice OZ – per i 75 anni dalla nascita dell’azienda, ancora oggi controllata interamente dalla famiglia Molinari.
La presenza sul mercato, però, in questi anni si è differenziata: oltre alla Sambuca, anche Limoncello di Capri, Vov e Ceschia, liquori prodotti dall’azienda e altri solo distribuiti, come nel caso di Cointreau, cognac Rémy Martin, gin The Botanist; così Molinari è sempre più inserita nel mondo degli spirirts e della mixology, prestando i suoi prodotti a barman di rango ma anche portando, sul mercato, nuove bevande, anche analcoliche. Come nel caso delle toniche premium London Essence (che vanta quasi 130 anni di vita), la capsule delle toniche Britvic e gli sciroppi della francese Mathieu Teisseire: bibite complementari alle referenze Molinari, in quanto impiegate nel mondo Horeca e per la miscelazione, appena approdate nella Penisola. È una novità frutto di un accordo con Britvic Teisseire International, gigante inglese del mondo di succhi e bevande aromatizzate, e non solo per dimensioni (conta 4.700 dipendenti in tutto il mondo) ma anche per prestigio: è infatti il fornitore delle famiglie reali britanniche, con oltre 80 anni di vita alle spalle e un presente dinamico e creativo. Insieme, dunque, per garantire l’uno all’altro un patrimonio di conoscenze, consapevolezza, storicità e capillare distribuzione.
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La più autorevole guida del settore dell’enologia italiana giunge quest’anno alla sua 37sima edizione. Vini d’Italia è il risultato del lavoro di uno straordinario gruppo di degustatori, oltre sessanta, che hanno percorso il Paese in lungo e in largo per selezionare solo i migliori: oltre 25.000 vini recensiti prodotti da 2647 cantine. Indirizzi e contatti, ma anche dimensioni aziendali (ettari vitati e bottiglie prodotte), tipo di viticoltura (convenzionale, biologica, e biodinamica o naturale), informazioni per visitare e acquistare direttamente in azienda, sono solo alcune delle indicazioni che s’intrecciano con le storie dei territori, dei vini, degli stili e dei vignaioli. Ogni etichetta è corredata dall’indicazione del prezzo medio in enoteca, delle fasce di prezzo, e da un giudizio qualitativo che si basa sull’ormai famoso sistema iconografico del Gambero Rosso: da uno fino agli ambiti Tre Bicchieri, simbolo di eccellenza della produzione enologica. che quest’anno sono 498.
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