Non servono per forza talent show o chef stellati per celebrare il gusto della cucina del territorio. A Piacenza il palcoscenico più autentico è “Süppéra d’Argint”, il concorso che dal 1971 celebra il talento amatoriale e la cultura gastronomica locale. Un evento promosso dall’Accademia della Cucina Piacentina con il supporto di Banca di Piacenza, Fondazione di Piacenza e Vigevano e Camera di commercio dell’Emilia che quest’anno ha visto salire sul gradino più alto del podio Daniele Benedetti grazie a una raffinata interpretazione della tradizione e un tocco di creatività.
La “Süppéra d’Argint” non è solo una gara tra fornelli, ma un’occasione per ribadire il valore della cucina piacentina come patrimonio culturale e sociale. Nata agli inizi degli anni Settanta, la competizione si è sempre rivolta a cuochi non professionisti, veri custodi della memoria culinaria del territorio. Con un obiettivo chiaro: valorizzare le ricette tramandate di generazione in generazione e i piatti tipici, uno su tutti “Pisarei e Fasò”, promuovendo la convivialità che da sempre caratterizza la tavola della provincia di Piacenza.
Il concorso ha sempre coinvolto l’intera città, in un faccia a faccia tra cuochi-gentleman per preparare piatti originali ispirati a quelli del passato. L’edizione 2025 ha però segnato un momento storico, con la partecipazione, per la prima volta, di una donna chef alla finale. La testimonianza dell’apertura della gara verso un futuro sempre più inclusivo. «Rispetto all’ultima edizione sono cambiate tantissime cose, i partecipanti sono aumentati e il livello si è alzato tantissimo», racconta Alberto Paganuzzi, presidente dell’Accademia della Cucina Piacentina. «Abbiamo modificato il regolamento per garantire parità di genere e ora abbiamo il piacere di avere il 50% di partecipanti femminili. Una soddisfazione – continua – per noi molto importante».
La formula resta fedele alla tradizione. Ogni partecipante presenta due pietanze, in una selezione rigorosa che culmina nella sfida finale davanti a una giuria composta da otto membri esperti del settore, tra cui un cuoco professionista, un sommelier e un giornalista gastronomico. Un parterre in grado di valutare i piatti secondo criteri di aderenza alla tradizione, qualità degli ingredienti, presentazione e abbinamento con i vini del territorio.
Daniele Benedetti ha convinto con due piatti che omaggiano la cucina del Po, attraverso ingredienti e tecniche raffinate. Il suo primo piatto, ravioli di cotechino piacentino su fonduta di padano, lenticchie e zafferano, insieme a uno storione bianco servito con una giardiniera di cavolfiori colorati, pistacchi e aromi, ha conquistato la giuria. A fargli compagnia Martina Fantini, prima donna chef a conquistare il secondo posto con il “Miscul d’argint”, seguita da Gianmarco Lupi e Massimo Biagioni, premiati con il “Piatt d’argint”. Un segnale importante di apertura e rinnovamento, confermato anche dal buon riscontro da parte del pubblico.
Anche per questo, forte del successo di questa edizione, l‘Accademia della Cucina Piacentina è già al lavoro per la 32esima edizione del concorso che continuerà a essere aperto a cuochi non professionisti e si svolgerà in tre fasi – selettiva, eliminatoria e finale – nel corso del 2026. Un’opportunità per riscoprire la ricchezza dei sapori locali e tramandare la ricchezza e la varietà della cucina piacentina, proiettandola verso nuovi orizzonti di gusto.
Per scoprire tutti i dettagli del concorso e le modalità di partecipazione, è possibile visitare il sito web www.accademiacucinapiacentina.com o scrivere all’indirizzo [email protected]
In collaborazione con Accademia della Cucina Piacentina
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