Si va da pochi euro a migliaia, ma anche a centinaia di migliaia; dagli scaffali dei supermercati alle carte dei vini dei ristoranti più prestigiosi del mondo, o nelle cantine di facoltosi appassionati collezionisti. È il mondo del vino, un prodotto che, come pochi altri, si rivolge a segmenti che posso essere diametralmente differenti.
Senza mai accantonare un'idea cara al Gambero Rosso, e cioè che in Italia, per comprare un buon vino, non è necessario spendere una fortuna, da qualche giorno abbiamo ufficializzato una partnership con Wannenes, casa d'aste nata a Genova nel 2001, specializzata nel mondo dell'arte. Perché, è sotto gli occhi di tutti, spesso il vino lascia il suo status di semplice prodotto agricolo e di consumo, per assurgere a livelli in cui viene sublimato a opera d'arte e proprio come un'opera d'arte viene venduto. È il mondo delle aste all'incanto, in cui Wannenes non è seconda a nessuno: “la nostra casa d'aste nasce nel 2001 a Genova” ci racconta Guido Wannenes, CEO del Gruppo “l’intuizione alla base si fondava sul fatto che il web avrebbe portato grandi cambiamenti anche nel mondo dell’arte e che quindi ci sarebbe stata da parte del mercato l’esigenza di interfacciarsi con un’azienda nuova, giovane e dinamica, che sapesse coniugare tradizione e innovazione, attenzione sartoriale alle esigenze del cliente e gestione di opere d’arte su larga scala”. Un’intuizione che si è rilevata corretta: a Genova si è affiancata nel 2003 la sede di Roma, nel 2008 quella di Milano e infine, nel 2017, quella di Monte Carlo. “La nostra struttura societaria comprende esperti e dipartimenti per le più importanti categorie artistiche e collezionistiche, attivi in stretto collegamento con un vasto network di storici dell’arte di riferimento, antiquari, galleristi, direttori di musei pubblici e privati, giornalisti specializzati, collezionisti, insieme alla rete di associati in Italia ed all’estero”.
Partiamo un attimo dalla terminologia: cosa significa "vendite all'incanto"?
Indica un’asta pubblica con rilanci scadenzati tra diversi acquirenti; l’origine è molto antica e trae spunto dall’espressione latina “sub hastā venděre” poiché la vendita pubblica era annunciata da un'asta, simbolo di proprietà, che si piantava sul luogo del pubblico incanto e come segno della pubblica autorità.
Quante aste avete realizzato finora?
Quasi trecento in diciotto anni di attività, con una media di una ventina l’anno che coprono i generi di maggior interesse del mondo dell’arte, del collezionismo e del lusso.
Perché avete deciso di iniziare a trattare anche il vino?
La nascita del Dipartimento Wine & Spirits, che avrà come responsabile Gelasio Gaetani d’Aragona - personaggio di spicco della nostra grande tradizione vinicola ed esempio dell’eleganza italiana nel mondo - è un ulteriore segno di sviluppo della società verso un’offerta sempre più ampia, competente e cosmopolita che possa abbracciare tutti gli aspetti del piacere collezionistico.
E quando si terrà la prima asta?
Il prossimo 24 ottobre, a Roma, nell'ambito della Gambero Rosso Wine Week (una serie di eventi che culminerà con la presentazione di tre importanti prodotti editoriali, Top Italian Restaurant, la guida dei migliori ristoranti italiani del mondo, Vini d'Italia 2020 e Ristoranti d'Italia 2020, ndr). Sarà la nostra prima asta dedicata al mondo del vino, un comparto di collezionismo estremamente competente e selettivo nella scelta che ama la qualità assoluta, una caratteristica imprescindibile della nostra casa d’aste. Possiamo già dare qualche anticipazione: ci sarà un’importante selezione di bottiglie di prestigio internazionale, fra le quali celebri etichette come Masseto, Ornellaia, Sassicaia, Barolo Monfortino e Quintarelli fra gli italiani; Romanée Conti, Château Lafitte, Krug, Dom Perignon fra i francesi.
Spieghiamo ai lettori qual è il meccanismo attraverso il quale si realizza un'asta: partendo dall'acquisizione delle etichette fino ad arrivare alla vendita vera e propria.
L’asta è la conclusione di una serie collaudata di momenti che la compongono, a partire dall’acquisizione dei lotti, che vuol dire vedere e selezionare, spesso di persona, infinite collezioni di bottiglie, da privati, commercianti, produttori, che nel corso del tempo le hanno raccolte. Dare per ognuna una stima minima che rappresenta la riserva, ovvero la cifra concordata tra il venditore e la casa d’aste, sotto la quale l’opera non verrà battuta. La fase successiva è la costruzione del catalogo che deve rispettare una sequenza che di volta in volta l’esperto decide a seconda della tipologia proposta. Nel caso dei vini e distillati le aree geografiche italiane, europee ed internazionali, e all’interno di esse un equilibrato alternarsi di lotti con stime diverse, in modo da mantenere costante l’interesse per tutta la durata dell’asta. A questo riguardo, è fondamentale l’apporto di un battitore d’asta di grande sensibilità e esperienza che riesca a “sentire” e gestire il ritmo di ogni singola battuta.
Di solito, quali sono i clienti della vostra casa d'aste? Credete che il vino sia tra gli interessi di questo cliente?
Negli ultimi anni la clientela di riferimento è sempre di più quella internazionale, basti pensare che nel 2018 abbiamo venduto in 57 nazioni diverse. Siamo certi che all’interno di una clientela così vasta e cosmopolita siano molti i buyers interessati al vino, non solo perché questa tendenza è confermata da tutti gli studi che abbiamo effettuato, ma anche perché ormai da qualche anno sono sempre di più le richieste da parte di molti clienti a occuparci anche di aste di vini.
E invece che tipo di cliente è quello che vende?
Per quanto riguarda i venditori si va dai semplici cultori che hanno messo da parte cantine di grande rilevanza ai veri e propri collezionisti che si sono dedicati a un segmento specifico del mondo del vino. E poi ristoranti, alberghi, enoteche ed ogni altro soggetto che può aver collezionato vino per lavoro o per passione.
Come stanno andando nel mondo le vendite di vini di prestigio nelle aste?
Le aste sia in Italia che all’estero vanno molto bene, con percentuali ottime di venduto sia per lotto che per valore. Noi oltre che sui classici francesi vogliamo lavorare sui grandi vini italiani che siamo convinti abbiano ancora altissimi margini di crescita e possano rappresentare anche un buon investimento sul medio termine.
In cosa consiste la vostra partnership con Gambero Rosso? E perché lo avete scelto come partner in questa nuova strategia?
Questa partnership si pone l’ambizioso obiettivo di dare un contributo sostanziale alla conoscenza e alla promozione delle migliori etichette italiane e straniere e contemporaneamente consolida la nostra strategia di affiancare alle tradizionali vendite all’incanto di opere d’arte, un nuovo segmento dedicato ai beni di lusso: Gioielli, Orologi da polso, Classic & Sports Cars e ora il vino. Per fare questo il partner ideale non poteva che essere Gambero Rosso che da oltre trent’anni rappresenta un punto di riferimento imprescindibile per gli esperti e gli appassionati di tutto il mondo e condivide i nostri stessi valori di professionalità, conoscenza, autorevolezza e passione.
A Guido Wannenes fanno eco Gelasio Gaetani d'Aragona, Responsabile del dipartimento di Wine & Spirits di Wannenes: “Una partnership, quella tra Wannenes e Gambero Rosso, che diventerà certo sinonimo di una sinergia appassionata tra competenze nel vendere e nel comprare vini e distillati, prodotti di un’arte che non è solo scienza agronomica ed enologica, ma racconto vero di una magica alchimia tra la terra e l’uomo”; e Paolo Cuccia, Presidente di Gambero Rosso: “Gambero Rosso si avvale di un know-how nel campo vinicolo senza eguali, acquisito in oltre 30 anni di attività. Dalla prima edizione della Guida Vini d’Italia, Gambero Rosso si è dimostrato un punto di riferimento autorevole per gli esperti e gli appassionati del vino italiano. La partnership con la Casa d’Aste Wannenes rappresenta un ulteriore contributo alla conoscenza e diffusione dei migliori vini del nostro Paese”.