Bardolino e Valtènesi: per il secondo anno consecutivo i rosé del Garda si sono presentati insieme al tradizionale appuntamento dell’anteprima, che si è tenuta alla Dogana Veneta di Lazise domenica 10 e lunedì 11 marzo.
I rosé del Garda: Bardolino e Valtènesi
Presenti all’evento una quarantina di produttori di Bardolino e una ventina della Valtènesi, in rappresentanza dell’area italiana più vocata alla produzione di rosati. Le due sponde del Lago, quella bresciana e quella veronese, hanno compreso che solo unendo le forze e proponendosi insieme, possono affrontare le sfide dei mercati internazionali. Il consumo dei rosati in Italia resta purtroppo fermo attorno al 5%, mentre a livello mondiale si viaggia attorno al 10%, con la Francia che ha ormai oltrepassato la soglia del 30%. Pur con le diverse peculiarità territoriali, i rosé del Garda sembrano finalmente aver trovato una precisa identità e riconoscibilità. La tenue tonalità petalo di rosa, la ricerca di finezza e d’eleganza, la freschezza e la sapidità, rappresentato i tratti salienti sia dei vini di Bardolino, che della Valtènesi. Un risultato frutto di un percorso iniziato nel 2014, con la cosiddetta Rosé Revolution, che ha condotto verso un nuovo stile, sostanzialmente ispirato al modello dei rosé della Provenza.
Dalla Rosé Revolution a un nuovo stile
La Rosé Revolution non è stata solo un’operazione estetica, ma anche un importante momento per riflettere sul modo di produrre quest’affascinante vino. Oggi i rosé del Garda nascono in vigna, da una cultura agronomica particolarmente attenta alle curve di maturazione delle uve, in modo d’avere un frutto espressivo, sempre ben bilanciato da un giusto grado di acidità. Alla tempestività di una raccolta leggermente anticipata, seguono vinificazioni accurate, con macerazioni a freddo, un brevissimo contatto con le bucce durante la pressatura e fermentazioni a bassa temperatura. Grazie alla vocazione del territorio, a una lunga tradizione e a una cultura enologica di alto livello, i migliori rosé gardesani possono ormai competere senza alcun timore reverenziale con molte eccellenze d’oltralpe.
Bardolino e Valtènesi, gemelli diversi
Una delle peculiarità più interessanti del territorio gardesano è di proporre vini con uno stile comune, ma con diverse sfumature. La differenza tra i rosati delle due rive del Lago è sostanzialmente dovuta alla varietà delle uve tradizionalmente coltivate.
In Valtènesi il vitigno base è il groppello, eventualmente integrato da sangiovese, barbera e marzemino. A Bardolino si utilizzano, invece, le classiche varietà della Valpolicella: corvina, rondinella e molinara.
La differenza ampelografica si rispecchia perfettamente nel calice. La sponda bresciana offre rosé fruttati, con un sorso piacevolmente armonioso e un finale fresco e sapido. I vini dell’area di Bardolino sono caratterizzati da un’acidità vibrante, da un bouquet con note agrumate e di fiori bianchi, accompagnate da una nitida vena salina.
Proprio per il differente profilo delle uve, i vini della Valtènesi si sono presentati al banco dell’anteprima più pronti ed equilibrati, mentre i rosé della costa veronese si sono rivelati un po’ più acerbi e spigolosi, pur in un’annata che nel complesso è già abbastanza espressiva.
I migliori assaggi dell’anteprima
Valtènesi Chiaretto
Valtènesi Chiaretto DOC 2018 - Le Chiusure
Valtènesi Chiaretto DOC Rosagreen 2018 - Pasini San Giovanni
Valtènesi Riviera del Garda Classico DOC Chiaretto 2018 - Selva Capuzza
Valtènesi Chiaretto DOC 2018 - Pasini San Giovanni
Valtènesi Chiaretto DOC Rosamara 2018 - Costaripa
Bardolino Chiaretto
Bardolino Chiaretto DOC Baldovino 2018 - Tenuta La Presa
Bardolino Chiaretto DOC 2018 - Poggio alla Grazie
Bardolino Chiaretto DOC 2018 - Cavalchina
Bardolino Chiaretto Classico DOC Villa Codervigo Bio 2018 - Vigneti Villabella
Bardolino Chiaretto DOC 2018 - Cantina Caorsa
Il prossimo appuntamento per gli appassionati dei Rosé è dal 7 al 9 giugno a Moniga del Garda con “Italia in Rosa”.
a cura di Alessio Turazza