Non solo Valencia. Anche l'Andalusia agricola è devastata dalla tempesta Dana

1 Nov 2024, 12:13 | a cura di
Il Governo regionale andaluso ha stimato che 4.200 ettari di serre siano stati colpiti dalla tempesta solo nelle zone di El Ejido e Dalías nei pressi di Almeria

Nonostante resti alta l'allerta per l'alluvione che ha sconvolto Valencia e i suoi cittadini già si cominciano a contare gli ingenti danni che questa ha provocato. Un pesante contraccolpo lo ha sicuramente ricevuto il comparto agricolo che è uno dei più economicamente rilevanti soprattutto in una regione come quella dell'Andalusia, anch'essa colpita da piogge torrenziali e pesanti allagamenti. Finora, dopo i primi rilievi effettuati dai tecnici dell'Ufficio Regionale dell'Agricoltura, sono stati colpiti circa 4.264 ettari di serre, soprattutto di cetrioli e peperoni. Tuttavia, come ha sottolineato il responsabile regionale dell'Agricoltura Ramón Fernández-Pacheco, queste cifre sono provvisorie. In questa zona i danni stimati in milioni di euro solo per le coperture in plastica, a causa della rottura delle strutture che proteggono le colture. Alla perdita economica diretta derivante da questi effetti - dovuti al cambiamento climatico - si aggiungono le spese aggiuntive per gli agricoltori, che devono effettuare riparazioni e sostituzioni urgenti per garantire la continuità delle loro aziende agricole.

L'impatto di Dana sull'agricoltura andalusa

Perdite in questa zona e anche nella regione di Almanzora (Almeria), dove il fiume è straripato nel comune di Armuña e ha inondato diversi ettari nei comuni limitrofi. In quest'area l'acqua ha causato danni ad agrumeti e uliveti, ma non sarà possibile quantificare l'entità dei danni finché l'acqua non si sarà ritirata. Un problema notevole soprattutto per quanto riguarda l'olivicoltura dato che in questo periodo si sta svolgendo la raccolta delle olive per la produzione di olio, uno dei prodotti di punta dell'agricoltura andalusa. Per quanto riguarda le conseguenze della tempesta nel resto dell'Andalusia, Fernández-Pacheco ha fatto riferimento alla provincia di Malaga, dove sono stati registrati fino a 100 litri all'ora nella zona del fiume Guadalhorce, dove sono state colpite le coltivazioni di agrumi, soprattutto nei comuni di Álora, Cártama e Pizarra. Anche il presidente della regione andalusa Juanma Moreno si è espresso con angoscia sui danni nel settore agricolo ancora tutti da quantificare. In particolare si è rivolto al Consiglio e al resto delle amministrazioni chiedendo che «cerchino di fare uno sforzo per recuperare prima le infrastrutture, le strade danneggiate e poi i danni che sono stati arrecati ai settori produttivi in ​​campo agricolo e che cercheremo di aiutare». Sia ad Almería che a Málaga, oltre ai raccolti e alle aree invernali, sono state gravemente colpite le strade rurali, anche se non si potrà conoscere l'esatto danno finché l'acqua non sarà rimossa.

L'impatto di Dana sui prezzi di olio e ortaggi

Secondo fonti di Asaja-Sevilla, l'associazione agraria dei giovani agricoltori sivigliani, le forti piogge degli ultimi giorni incideranno soprattutto sul costo degli ortaggi e dell'olio d'oliva. Nel primo caso, il motivo è ovvio: i danni ingenti subiti dalle serre della zona di Poniente, in Andalusia, a causa delle piogge e della grandine, che in alcuni casi ha raggiunto le dimensioni di una pallina da golf, hanno completamente paralizzato l'attività della zona. I danni sono stimati in oltre 30 milioni di euro, secondo le organizzazioni agricole. Nel caso dell'olio d'oliva, Asaja-Sevilla ha avvertito che le piogge hanno paralizzato il lavoro dei frantoi e metteranno ancora più pressione sui prezzi nel breve periodo. Proprio a tal proposito Álvaro Olavarría, direttore generale di Oleoestepa (una delle più importanti cooperative olearie andaluse), durante un evento legato all'olio ha espresso preoccupazione per lo stop alla raccolta delle olive: «L'interruzione della raccolta stringe ulteriormente il cappio in una campagna 2024-2025 che è iniziata con solo 186.304 tonnellate scorte iniziali. Se le olive non possono essere raccolte anche per pochi giorni, ciò potrebbe portare l'industria dell'imbottigliamento a esaurire l'olio e causare un nuovo aumento dei prezzi.

Il dito puntato sulla crisi climatica

Il delegato dell'Aemet (l'agenzia statale di meteorología) in Andalusia, Juan de Dios del Pino, è stato schietto in un'intervista rilasciata al programma Andalucía Despierta della televisione Canal Sur: «Dobbiamo abituarci a questo tipo di episodi, conseguenza del cambiamento climatico e del riscaldamento dei mari. Proprio come la siccità, che sarà più frequente e più intensa».

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