American Uncle ha aperto il suo primo negozio fisico a Caserta. L’inaugurazione del primo store dei golosi è avvenuta il 2 dicembre davanti a una folla di aficionados che non aspettava altro. Bambini, adolescenti, adulti nostalgici che alla chiamata dello “Zio d’America” hanno risposto immediatamente.
American Uncle, il negozio di Caserta: ecco com’è fatto
Lo spazio è di 50mq suddiviso in tre stanze: la prima è dedicata al pick&mix – dove fare scorta di caramelle gommose da portare a casa – agli snack diventati trend su TikTok e ai prodotti a marchio American Uncle (come Patriots o My Cousin); la seconda è il paradiso degli snack dolci: barrette di cioccolato, biscotti, caramelle.
«Qui abbiamo inserito anche il nostro angolo instagrammabile: da una parete piena di snack fino a uno specchio per i clienti più vanitosi», racconta lo staff di American Uncle. La terza stanza della golosità è dedicata agli amanti del salato: Pringles, Takis, Lay’s, Froot Loops, Lucky Charms, i cereali di Sfera Ebbasta, Monster, Prime e molto altro.
American Uncle: storia di un brand italiano
Il nome e i prodotti venduti potrebbero tradire, eppure questo marchio è italianissimo. Nasce in Campania nel 2015 da una pagina Facebook partendo con «1000 euro di investimento e una piccola fornitura di prodotti», racconta lo staff orgoglioso pensando ai numeri che ha raggiunto adesso: 250mila clienti e un milione di follower sui social.
Se vi state chiedendo a quale target si rivolge, beh la risposta non è: “i ragazzini”, sono persone di tutte le età, dagli «adolescenti in cerca dello snack virale, agli adulti più nostalgici e golosi che vogliono concedersi una coccola», spiega lo staff.
L’idea nasce durante una vacanza in Spagna: «Alessandro Odierna, CEO dell’azienda, nota i diversi bazaar di bibite e snack americani», e lì il dubbio si mescola alla curiosità: in Italia esiste uno e-commerce specializzato per questi prodotti? La ricerca online non produce risultati e l’intuizione di Odierna si concretizza, poi, in un’azienda che dopo sette anni vanta un team di circa 30 persone, tutte under 30.
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American Uncle: il successo sui social e TikTok
Colore, maxi confezioni, mistero su un negozio che c’è ma non si può raggiungere. E poi tanta voglia di concedersi una trasgressione golosa. Sono questi i punti di forza che hanno accreditato il successo di American Uncle sui social, in particolar modo su TikTok.
«Da circa due anni abbiamo deciso di sfruttare al meglio il canale. È sicuramente il posto di riferimento della GENZ, la generazione più attratta dai nostri prodotti: complice questo e la comunicazione spontanea cha adottiamo, ogni contenuto è un successo». Bastano alcuni minuti e non appena un video di American Uncle va online, la marea di commenti è garantita. Come mai? L’abbiamo chiesto allo staff: «È sempre stato così, dal primo giorno. Poi siamo stati bravi a catturare l’attenzione di chi ci segue con una comunicazione onesta e spontanea».
Ma il vero segreto che attiva l’engagement e stimola l’algoritmo di TikTok è la preparazione ordine: ogni cliente fa il suo ordine sul sito di American Uncle e, conclusa l’operazione, riceve un numero che posta in un commento sotto al video. A quel punto, il team si attiva per girare ulteriori video in cui riprende la preparazione dell’ordine esclusivo per ogni cliente e postando un ulteriore contenuto che crea altro engagement assicurato. Astuzia e competenze di marketing strategico sono il successo di quest’azienda giovane: «La strategia creativa prevede sempre di valorizzare il prodotto rendendolo protagonista della comunicazione, raccontando i benefici che offre con un linguaggio accessibile a tutti, spontaneo e sincero», spiega lo staff.
Il successo del junk food
La capacità di questo tipo di comunicazione sta, poi, nell’elevare all’idea del “mai più senza”, un prodotto evidentemente non sano. Quando al team di American Uncle abbiamo chiesto se nell’era dell’ossessione dei cibi proteici e dietetici si sentono delle mosche bianche o degli “assassini” della salute, ci hanno risposto: «Pensiamo che semplicemente da American Uncle non si va a fare la spesa per colazione, pranzo e cena, ma per togliersi uno sfizio».
Come dargli torto?