Alain Ducasse apre un ristorante a Napoli: al Romeo Hotel si attende uno degli chef più importanti al mondo

Sarà situato al nono piano del Romeo Luxury Hotel di Napoli il ristorante dello chef Alain Ducasse che porterà nella città partenopea la sua filosofia che incarna il concetto di “cuisine de la naturalité”. L’apertura è prevista per il 6 giugno e sul sito della struttura alberghiera sono aperte già le prenotazioni. Nulla di nuovo invece sul fronte capitolino dove l’apertura è prevista entro il 2024, ma senza alcuna indicazione precisa.

Il tipo di cucina che Ducasse porterà a Napoli

Nessuno stravolgimento previsto per il menu partenopeo rispetto al suo stile che intreccia l’alta cucina francese con contaminazioni contemporanee e valorizzazione del mondo vegetale. Sul sito dell’hotel si legge: «Ognuno dei miei ristoranti racconta la propria, singolare storia che esprime l’anima della città in cui si trova». Una frase che lascia immaginare a una sorta di contaminazione con la tradizione culinaria campana. Di solida scuola francese sarà invece la pasticceria che sarà la protagonista anche della prima colazione.

La visita un anno fa a Napoli

«Siete fortunati a vivere qui, non vi rendete conto di ciò che la natura offre con prodotti straordinari come pesce, legumi, frutta, una ‘mediterraneità’ che caratterizza le eccellenze del territorio» aveva dichiarato all’Ansa nel maggio 2023 durante la sua visita nel capoluogo campano proprio in occasione della presentazione della partnership con l’imprenditore Alfredo Romeo.

Gli spazi del Romeo Napoli Hotel

Come già anticipato da Gambero Rosso lo scorso anno, gli spazi della struttura partenopea sono curati in ogni minimo dettaglio e impreziositi da una collezione privata di circa 100 opere di Mario Schifano e di Andy Warhol, pezzi di Francesco Clemente, Mimmo Jodice, Renato Guttuso e molti altri, cui si sono aggiunti, nel restyling dello scorso anno, lavori di Christophe Tixier, Mimmo Paladino, Marc Chagall, Christian Leperini, insieme a nuovi interventi architettonici dello studio Hadid sul progetto precedente.