Cos’è Al.ta Cucina
Nonnastagista.it. L’url della pagina ideata dalla food community Al.ta Cucina va dritta al punto. Il brand multicanale focalizzato sulla cucina italiana presidia oggi Facebook, Instagram, Pinterest e Youtube, raggiungendo 5 milioni di utenti interessati a scoprire e condividere piatti e ricette della tradizione tricolore. E il successo dell’operazione, in questi anni, è stato fondato proprio sulla capacità di coinvolgere e chiamare all’azione la community, stimolati a confrontarsi attraverso contest di cucina. L’idea è venuta a due ragazzi italiani - Alessandro Tartaglia e Simone Mascagni – anche se il motto dell’impresa strizza l’occhio alla platea internazionale, al grido di Italian do eat better; dal 2016 l’attività si è strutturata contando sulla fiducia di un gruppo di investitori, e diverse realtà dell’agroalimentare made in Italy hanno iniziato a intuire le potenzialità del gran numero di interazioni generate da ogni video dato in pasto alla community. Oggi dunque Al.ta Cucina lavora con le aziende del settore, ma lascia spazio anche alle ricette proposte dagli utenti, che popolano il sito altacucina.co, e nel frattempo, nell’autunno 2020, ha pubblicato anche un libro, per Mondadori, dal titolo Cosa cucinare quando non sai cosa cucinare, con 101 ricette “ideate dal team di Al.ta Cucina, dalla sua community e da alcuni food blogger”.
Cercasi nonna stagista per Al.ta Cucina
L’ultima trovata del gruppo, chiaramente capace di cavalcare i trend, è un appello diffuso online per la ricerca di una stagista molto speciale: una nonna (o un nonno). “Il nostro sogno è rendere la cucina Italiana accessibile a tutti, e chi, se non una nonna, può aiutarci in questa impresa?” spiega Simone Mascagni “Siamo una mediatech company che giornalmente crea e condivide contenuti relativi alla cucina italiana e, ora che abbiamo oltre 5 milioni di “nipoti da sfamare”, abbiamo davvero bisogno di una nonna che ci dia una mano. E dei nipoti di tutta Italia che ci aiutino a trovarla”. È tutto scritto nella proposta di stage consultabile alla pagina dedicata, per la selezione di una stagista “con oltre 60 anni di esperienza” (ma “il limite di esperienza è irrisorio, l'importante è che sia una nonna o un nonno”, specifica una nota a margine). Del resto, spiega l’annuncio, le nostre nonne “sono le paladine della cucina tradizionale italiana, un’enciclopedia del sapere culinario del nostro Bel Paese, delle vere e proprie guardiane della nostra autenticità culinaria. Insieme, trasformeremo le ricette dei suoi libri ingialliti in contenuti che condivideremo su Al.ta Cucina”.
I termini dello stage
Ma cosa dovrà fare la nonna stagista? I ragazzi si preoccuperanno di formarla sul mondo digital e social, lei partecipare da remoto ai meeting del team e con l’aiuto di un nipote scatterà foto e girerà video per raccontare i suoi cavalli di battaglia in cucina. Al.ta Cucina si occuperà della post-produzione dei contenuti, e gli darà massima visibilità. Ma la nonna sarà attivamente coinvolta anche nella definizione del piano editoriale, confrontandosi con i cuochi del team. Unico prerequisito: essere una nonna “che abbia voglia di "sfamare" i nipoti di tutta Italia”. Lo stage durerà 6 settimane e sarà retribuito con un compenso base di 500 euro al mese. I benefit? Tra quelli elencati scherzosamente dall’annuncio c’è anche l’opportunità “di diventare, in breve, un guru dei social media e del content creation, insomma una star social (altro che Lillo)”. Ma soprattutto la possibilità di divertirsi e “avere una scusa in più per passare del tempo con i suoi nipoti”. Le candidature possono essere presentate fino al 30 giugno, inviando una breve introduzione della nonna e un video che la vede alle prese con la sua ricetta migliore.