Abbattere i cervi per sfamare i poveri e salvare l'ambiente: la proposta del Regno Unito che fa infuriare gli animalisti

14 Nov 2024, 10:08 | a cura di
Alberi e produzione agricola subiscono danni non da poco a causa della sovrappopolazione di cervi, e gli stessi animali sono a rischio malattie. La soluzione? Abbatterli per dare da mangiare ai bisognosi

Si programma di abbatterne almeno mezzo milione l’anno, perché di cervi, oggi, nel Regno Unito ce ne sono davvero troppi. Parliamo di due milioni sparsi nelle foreste britanniche, il numero più alto mai registrato fino a oggi, ma gli animalisti non l’hanno presa bene: «L’abbattimento di massa dei cervi è una pratica crudele e inefficace» ha dichiarato Elisa Allen, vicepresidente dell’associazione animalista PETA, People for the Ethical Treatment of Animals. «Malattie e denutrizione sono un fatto certamente spiacevole, ma fanno parte del processo di selezione in base al quale sono gli esemplari più forti a sopravvivere».

Usare la carne di cervo per sfamare i bisognosi

Che soluzione adottare, allora? Il suggerimento arriva dalla stessa associazione, che consiglia di introdurre predatori come i lupi e provare misure per ridurre la fertilità dei cervi, per esempio delle recinzioni per limitare i contatti tra le mandrie. «Un lupo uccide i cervi più deboli, rafforzando la specie» osserva uno studio della Peta, «mentre i cacciatori uccidono qualunque cervo abbiano nel mirino, anzi, spesso uccidono proprio gli esemplari più grandi e più forti, per avere un trofeo da imbalsamare sopra il caminetto».

Gli esemplari uccisi dal governo, però, non andrebbero “sprecati”: le associazioni di beneficenza del Regno Unito hanno lanciato un appello per usare la carne degli animali per i senzatetto e le famiglie più disagiate, risolvendo così «le necessità alimentari dei più bisognosi» ha detto S. J. Hunt, direttrice dell’organizzazione The Country Food Trust, che si occupa di distribuire gratuitamente pasti a base di selvaggina.

L'impatto ambientale dei cervi

Parliamo di una carne nutriente, «a scarso contenuto di grassi, con un doppio beneficio: aiuta le persone che non possono permettersi un pranzo a base di carne e al tempo stesso contribuisce alla conservazione dell’ambiente. Un’iniziativa del genere su grande scala avrebbe grande potenziale». Forestry England, l’ente pubblico che amministra le foreste, fornisce già tonnellate di carne di cervo a ospedali e centri di assistenza. L’impatto ambientale dell’elevato numero di cervi è significativo, alberi e produzione agricola subiscono danni non da poco, per non parlare delle altre specie animali. E gli stessi cervi sono così più a rischio di malattie e denutrizione, stando a quanto riportato dall’ente. L’abbattimento di massa dei cervi, intanto, è già in parte realtà: in tutto il Paese ne vengono eliminati 350 mila l’anno, una cifra che però ancora non è sufficiente a frenare la sovrappopolazione.

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