Soffre l'Italia nella classifica dei 50 Best, la directory dei migliori ristoranti al mondo promossa da S.Pellegrino la cui presentazione è andata in onda ieri da Valencia in Spagna, location che rende merito a una grande presenza dei ristoranti spagnoli tra i migliori in lista.
50 Best, terremoto tra i primi 50
Degli italiani, colpisce la retrocessione di Mauro Uliassi (Senigallia, Ancona) che lo scorso anno aveva scalato ben 40 posizioni piazzandosi al 12° posto e quest'anno, invece, viene retrocesso di nuovo al 34. E colpisce anche la performance di Piazza Duomo ad Alba (Cuneo) con Enrico Crippa che aveva retto lo scorso anno passando dal 18 al 19 posto ed è invece crollato al 42 di questa edizione. Gode Riccardo Camanini che porta il suo Lido 84 di Gardone dalla settima all'ottava posizione di quest'anno e che già nell'edizione 2022 era balzato dal 15 l'ottavo posto. Spunta un segno di soddisfazione anche Enrico Bartolini con il suo ristorante milanese che entra nel pistone e si piazza nella "seconda lista" (quella da 51 posto al 100) conquistando la postazione numero 85.
Bottura evergreen premia Andoni Luis Aduriz
Le Calandre di Rubano (Padova) con i fratelli Alajmo alla guida, lo scorso anno era balzato nella top ten della graduatoria dalla ventiseiesima postazione del 2021: quest'anno crolla di nuovo alla casella 41. Un disastro. Solo una postazione, invece, perde il Reale di Niko Romito (Castel di Sangro, L'Aquila) che dalla casella 15 passa alla 16. Resta una star Massimo Bottura, inossidabile nei "Best of the Best", gli chef della Hall of Fame e che, durante la serata, la presentatrice ha chiamato spesso sul palco come aiuto: lo chef italiano ha consegnato l'Icon Award all'amico fraterno e compagno di tante avventure culinarie, lo spagnolo Andoni Luis Aduriz e sui social sottolinea che "The World's 50 Best Restaurants 2023 è amicizia, condivisione, semplicemente stare insieme e divertirsi".
50 Best: filo rosso mediterraneo
William Drew, direttore dei contenuti della 50 Best Restaurant's e protagonista della serata di Valencia, sottolinea come "il Mediterraneo" sia centrale nella narrazione della serata: un unicum che vive in simbiosi e si muove insieme, come il team di una cucina. E che non dimentica la lista che va dalla 51esima posizione alla 100esima non guasta mai e sta lì anche a sottolineare quanto chi gestisce questo grande momento mediatico e critico intorno alla cucina enogastronomica non si limiti ai 50 migliori ristoranti del mondo, ma chiudendo il cerchio con i 100 indirizzi provi sempre di più a disegnare un futuro e un'idea di ristorazione molto precisa. Un futuro in cui la sostenibilità, la ricerca e soprattutto un'idea profonda di tradizione enogastronomica hanno un posto decisamente molto importante.