Sono oltre 100 gli chef di tutto il mondo che si danno appuntamento a Udine dal 19 al 22 ottobre. Quattro giorni di grande cucina, mixology d'autore, vini e prodotti del territorio (e non solo) di altissima qualità che proiettano il capoluogo friuliano al centro della gastronomia internazionale con un programma di 60 cene straordinarie a due o e più mani con accoppiate inedite di grandi chef, più degustazioni ed eventi speciali. Un totale di oltre 160 grandissimi appuntamenti. Non male per una città che conta appena 100mila abitanti che però in questi giorni vede aumentare in maniera esponenziale le presenze sul territorio. Non è un caso: Ein Prosit è voluto e organizzato dal Consorzio di Promozione Turistica del Tarvisiano. L'obiettivo dichiarato è dunque puntare sull'alta ristorazione come veicolo di promozione turistica e di attrazione in un momento di bassa stagione; alla faccia di chi pensa che il fine dining sia cosa per pochi, uno sparuto gruppo di fissati che attraversano il mondo per provare esperienze gastronomiche, di quelle che – come si suol dire – valgono il viaggio. Non così sparuto, evidentemente, e di certo non in questo caso: “Gli eventi di enogastronomia sono in genere convegni o eventi molto più piccoli di questo, sempre legati alla partecipazione dei media, invece questo è pensato in modo territoriale e rivolto a tutti” spiega Claudio Tognoni del Consorzio di promozione turistica del tarvisiano. È lui che ha voluto questa rassegna e che ha oluto la collaborazione di nomi pesanti del settore come Manuela Fissore e Paolo Vizzari, ed è sempre lui a voler scommettere anno dopo anno su questo evento e sul suo gemello estivo, No Borders di Tarvisio, entrambi come azione locale di incoming e comunicazione del territorio.
L'alta ristorazione: una leva di attrazione turistica
Una scelta vincente, evidentemente, se l'evento giunge oggi alla sua 24 esima edizione con la benedizione delle istituzioni locali al gran completo. “Gli alberghi sono pieni” confermava soddisfatto già qualche settimana fa Tognoni, “dirigo un consorzio turistico, la manifestazione l'ho sempre pensata proprio con quell'obiettivo: noi partiamo dal territorio e il pubblico che arriva da fuori è uno degli aspetti più importanti”. “Dalle statistiche del nostro sito, l'80% degli accessi sono da fuori regione, anche da fuori Italia”. Insomma Udine un faro nel fine dining internazionale? “La volontà è di farla emergere come destinazione gastronomica”. Per questo, dice, quest'anno hanno puntato sulle prenotazioni online per le cene “per disincentivare la prenotazione privilegiata degli abitanti di Udine e dare a tutti le stesse possibilità di prenotare le cene”.
Il pubblico di Ein Prosit: Gent comune e addetti ai lavori
Cene ambitissime. Da chi? Ci sono gli addetti ai lavori, sì, anche loro con un parterre internazionale di giornalisti e operatori del settore, quelli legati a doppio filo al sistema dei voters della 50 Best Restaurant, con il coté di visibilità e influenza che ognuno di essi porta con sé. Ma sono una parte collaterale, legata a un sistema che si muove come un Risiko di strategie di comunicazione. Ein Prosit, però, si rivolge soprattutto al pubblico di semplici curiosi e appassionati: “abbiamo degli ospiti, ma il 95% dei posti lo lasciamo per il pubblico che arriva un po' da tutte le regioni”. A loro il gusto di scegliere cene, degustazioni e visitare la città, con alcuni dei luoghi più suggestivi come Palazzo D’Aronco, il Castello, l’ex Chiesa di san Francesco, Palazzo Morpurgo e il teatro Giovanni da Udine, che ospitano alcuni appuntamenti della manifestazione.
Tra questi, quello con Virgilio Martinez, n.1 The World’s 50 Best Restaurants 2023 con il ristorante Central di Lima, racconterà le sue esperienze legate al territorio peruviano, con Alessandro Mannarino che a sua volta condurrà nei suoi viaggi in quei territori. Tra gli altri ospiti anche Daddy G (Massive Attack) e Trilok Gurtu.
La ristorazione in città
Ma di tutto questo giro di grandi cuochi cosa rimane alla città quando i fornelli sono spenti? “Il secondo obiettivo di Ein Prosit è di far crescere il settore enogastronomico di Udine e del territorio” dice Tognoni; quello in cui, nell'arco di pochi chilometri, ci sono insegne come Agli Amici, L'Argine a Vencò, Laite, fresco di Tre Forchette e del premio come Miglior Sommelier dell'Anno conquistato da Elena Brovedani, e poi - appena varcato il confine - Hiša Franko, neotristellato di Ana Roš. Ma Ein Prosit non coinvolge solo i nomi più noti: tutti i locali della zona si mettono a disposizione ospitando le cene e con esse dei grandi cuochi che vengono da fuori. “In questo modo, le brigate dei ristoranti hanno modo di crescere, a contatto coni grandi cuochi, e poi abbiamo un programma di formazione durante l'anno e pochi giorni prima dell'evento. Così anche chi ospita le cene ha modo di migliorare. Siamo convinti” continua “ che in questo modo si sviluppi un fermento di contenuti che anno dopo anno trasforma la città”. E poi qualcosa rimane anche agli ospiti: “Bruno Verjus ha inserito in menu la rosa di Gorizia, mentre il frico è diventato la prima rchiesta di chi passa da queste parti”.
Ein Prosit – Udine – 19-22 ottobre 2023 - www.einprosit.org