La storia della cantina Roberto Sarotto comincia nell’800 quando il capostipite della famiglia inizia a coltivare le preziose terre che corrono lungo i crinali delle colline delle Langhe e a dedicarsi all’attività vitivinicola. Passano gli anni, si succedono due guerre mondiali, la Storia corre… fa il suo passaggio anche la fillossera, parassita nemico giurato della vite. È nel 1984 che il giovane Roberto Sarotto, diplomatosi alla scuola enologica di Alba, decide insieme ai suoi genitori di dare nuovo corso e impulso moderno alla produzione del vino. Una scelta che rivoluzionerà completamente l’azienda di famiglia.
Sotto la direzione di Roberto la cantina cresce esponenzialmente e diventa, nel giro di pochi anni, una delle realtà più affermate e riconosciute sulla scena vitivinicola piemontese. Oggi la proprietà conta circa 95 ettari di vigneti ripartiti tra le aree più pregiate del Sud Piemonte, tra cui Barolo, Barbaresco, Gavi e la zona del Moscato d’Asti.
Dotata di 333 vasche in acciaio inox, 73 botti di rovere e 2.263 barrique dislocate tra gli stabilimenti di Neviglie e San Cristoforo (Gavi), la cantina Sarotto è un gioiello di tecnologia. Qui campagna e cantina si coordinano e collaborano nella scelta del momento ideale di raccolta e nell’appassimento a freddo delle uve: una tecnica che nell’areale delle Langhe è usata in esclusiva dai Sarotto. I due stabilimenti della cantina permettono inoltre il controllo remoto delle temperature, un plus che ottimizza il lavoro e garantisce maggiore efficienza nella vinificazione; ma la vera ricchezza dell’azienda è rappresentata dal personale: un’affiatata e appassionata squadra composta da giovani diplomati o laureati in materie che attengono alla sfera dell’enologia.
Lo staff è poi supportato da macchinari ad alta efficienza, come la linea di imbottigliamento automatica che ha una capacità produttiva di 4.000 bottiglie l’ora, riempite in atmosfera inerte che preserva l’integrità dei vini ed evita l’eccesso di antiossidanti. Il laboratorio interno, infine, esegue tutte le analisi sul vino, di cui traccia le diverse fasi evolutive dalla raccolta all’imbottigliamento.
Nel museo del vino di Cantina Sarotto si trova anche la botte più grande del mondo, certificata dal Guinness World Records: un colosso da 478 ettolitri di capacità – alta 5,3 metri e larga 3,7 metri – opera della G&P Garbellotto. Grazie a questa botte la famiglia Sarotto contribuisce alla ricerca sui tumori: una parte del ricavato ottenuto dalla vendita delle bottiglie provenienti dalla botte dei record, infatti, viene donato al Centro Oncologico di Candiolo.
Roberto Sarotto – Neviglie (CN) – via Ronconuovo, 13 – 0173 630228 – robertosarotto.com – FB e Inst: @robertosarottowinery
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La più autorevole guida del settore dell’enologia italiana giunge quest’anno alla sua 37sima edizione. Vini d’Italia è il risultato del lavoro di uno straordinario gruppo di degustatori, oltre sessanta, che hanno percorso il Paese in lungo e in largo per selezionare solo i migliori: oltre 25.000 vini recensiti prodotti da 2647 cantine. Indirizzi e contatti, ma anche dimensioni aziendali (ettari vitati e bottiglie prodotte), tipo di viticoltura (convenzionale, biologica, e biodinamica o naturale), informazioni per visitare e acquistare direttamente in azienda, sono solo alcune delle indicazioni che s’intrecciano con le storie dei territori, dei vini, degli stili e dei vignaioli. Ogni etichetta è corredata dall’indicazione del prezzo medio in enoteca, delle fasce di prezzo, e da un giudizio qualitativo che si basa sull’ormai famoso sistema iconografico del Gambero Rosso: da uno fino agli ambiti Tre Bicchieri, simbolo di eccellenza della produzione enologica. che quest’anno sono 498.
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