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Dopo alcune settimane di caldo anomalo, le temperature stanno rientrando nelle fredde medie stagionali. Tornare a casa e preparare un piatto caldo è la più grande gioia della giornata: tra zuppe, minestre e spezzatini, naturalmente non può mancare un calice di vino ad accompagnare i tipici piatti invernali.
Nonostante la scelta tra gli ingredienti di stagione non sia ampia come in altri periodi dell’anno, ci si può sbizzarrire tra tante ricette che portano in tavola calore e convivialità…naturalmente con il giusto vino! Le tavole invernali sono ricche di piatti fumanti dalla cottura lenta, che richiedono un vino che riesca a esaltare il gusto senza smorzarlo. In linea generale, in questa stagione si apprezzano al meglio i vini rossi, meno acidi e con una componente alcolica più importante rispetto ai bianchi e ai rosati.
Polenta: il vino adatto per ogni condimento
Che sia bianca, concia, fritta o taragna, è naturalmente innegabile la bontà della polenta. Farina di cereali che si trasforma in una pietanza speciale grazie ai tanti ingredienti che possono accompagnarla. Dai funghi ai formaggi, non tralasciando il sugo e lo spezzatino, non resta che pensare al vino da abbinare alla polenta. La succulenza e l’untuosità di questo piatto devono essere bilanciate da un vino che sappia asciugare il palato, quindi carico di tannini. Per cogliere il giusto abbinamento è necessario scegliere in base al condimento della polenta. Pinot Nero per chi ama i funghi, un Sangiovese in accompagnamento al ragù, una Barbera quando si opta per polenta e salsiccia.
Fonduta di formaggio, tra vitigni autoctoni e internazionali
La fonduta di formaggi è uno dei piatti tipici invernali più apprezzati, in grado di scaldare il palato quando ci si trova di fronte alle rigide temperature. Tipica del Piemonte e della Valle d’Aosta, ma pienamente apprezzata anche nel resto dello Stivale, si presta a essere un piatto conviviale, complice naturalmente il coquelon, l’apposito recipiente. Per esaltare questa pietanza, non resta che scegliere un buon vino, naturalmente giovane, restando tra la Valle d’Aosta e la Francia e optando per le uve Fumin o Jacquere. Chi invece preferisce i più famosi vitigni internazionali verrà piacevolmente stupito dall’accostamento con il Merlot e il Cabernet Sauvignon.
Un vino del Sud per i pizzoccheri della Valtellina
In Valtellina lo scenario enogastronomico è di straordinaria bontà. Tra i piatti valtellinesi più conosciuti e apprezzati ci sono i pizzoccheri, una pasta fatta con farina di frumento e grano saraceno preparata con verdure, erbe aromatiche e formaggi tipici…una vera bontà! Il vino perfetto è un rosso fermo, corposo e con una buona tannicità. Per questa prelibatezza tutta settentrionale, ecco arrivare dal Sud uno dei vini più apprezzati della penisola: l’Aglianico, in grado di bilanciare la parte grassa del piatto esaltando il sapore dello stesso.
La ribollita toscana, da accompagnare con un vino regionale
Piatto povero tipico della tradizione contadina popolare toscana, la ribollita non è altro che una zuppa preparata con gli avanzi di fagioli cannellini e di verdure. Fondamentale anche il pane raffermo, a cui viene data nuova vita grazie all’accurata ripassata e alla nuova cottura degli ingredienti. Piatto povero ma dal gusto ricchissimo, si gioca in casa con il vino da abbinare: il Chianti. Dal gusto armonicamente asciutto, riesce a esaltare alla perfezione questo famoso piatto.
Un vino di carattere per il classico minestrone
E per il classico minestrone? Re delle tavole invernali, questo piatto si può comporre di una grande varietà di ingredienti oltre alle verdure, come legumi, pasta, mais e molto altro, impone la scelta di un vino di carattere, come il frizzante Lambrusco o una Barbera del Monferrato.