Colorato, allegro, vibrante. Questo non è solo un antico mercato votato alle tipicità palermitane, ma anche uno straordinario melting pot in cui convivono con un’armonia invidiabile culture mediterranee e mediorientali. Mentre si acquistano polpi bolliti sale e limone e patate lesse, rascatura, stigghiola, insalate di “musso e carcagnolo” e panini con panelle, si possono chiedere consigli ai venditori marocchini o bengalesi su come adoperare al meglio za’atar e curry di Madras o su come cucinare daikon e okra. Tra le bancarelle anche numerose taverne e gastronomie con tavoli e sedie o i più folkloristici carretti dello sfincionello, rigorosamente “scarsu r’ogghiu e chinu ri privulazzu”.