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I leggendari coltelli giapponesi della prefettura di Miyazaki arrivano a Milano

L’uomo dei coltelli porta le lame giapponesi in Italia. Wicky Priyan, chef e proprietario di Wicky’s Innovative Cuisine, uno dei più iconici ristoranti orientali di Milano, venderà i pregiati coltelli artigianali nipponici nel suo locale in Corso Italia. “In molti me li hanno chiesti e così ho deciso di accontentare coloro che sono interessati ad […]

  • 11 Marzo, 2025

L’uomo dei coltelli porta le lame giapponesi in Italia. Wicky Priyan, chef e proprietario di Wicky’s Innovative Cuisine, uno dei più iconici ristoranti orientali di Milano, venderà i pregiati coltelli artigianali nipponici nel suo locale in Corso Italia. “In molti me li hanno chiesti e così ho deciso di accontentare coloro che sono interessati ad avere in casa dei pezzi unici”. Una scelta che si inserisce nel progetto Rigan, che in giapponese significa “prendere il largo” e che si propone come una piattaforma che vuole mettere in contatto gli artigiani giapponesi con un pubblico globale.

Wicky Priyan nel suo locale milanese. Alle sue spalle le sue spade

Gioielli fatti a mano

I coltelli sono quelli prodotti personalmente da Toshinobu Mizumoto di Mizumoto Blades, l’ultima bottega di fabbro della città di Nichinan nella prefettura di Miyazaki, nell’isola di Kyushu, la più meridionale delle quattro più grandi dell’arcipelago nipponico. Una fucina fondata nel 1931 e che ancora oggi realizza i coltelli secondo le antiche tecniche giapponesi e che ha già rifornito l’”arsenale” per cui Wicky è celebre a Milano. Del resto Wicky da sempre sostiene che “il coltello sia la cosa più importante per uno chef” e ne ha una collezione di oltre cento pezzi molti dei quali sono esposti nel suo locale milanese. Mizumoto Blades realizza coltelli forgiati a mano e spesso di dimensioni e forme inconsuete ma non ha mai commercializzato le sue creazioni al di fuori del Giappone. In un video si vede il toccante incontro nella bottega di Nichinan tra Priyan e l’ottantenne Mizumoto, che mostra come realizza i suoi coltelli ed esamina il disegno di un coltello progettato dallo stesso chef cingalese.

Wicky Priyan a Nichinan con Toshinobu Mizumoto

Scambio interculturale

Ma oltre che per i coltelli, Nichinan è una cittadina famosa per i suoi paesaggi costieri, per le piccole strade storiche e per le produzioni agricole e la pesca. E per rivitalizzare questo piccolo gioiello poco conosciuto in Italia – in un momento in cui il Giappone è molto amato da noi – Priyan ha scelto di inserirsi nella cosiddetta “sesta industrializzazione” di Miyazaki attraverso un più ampio progetto di sviluppo che integra la produzione agricola, quella forestale e quella ittica, la loro trasformazione e la commercializzazione. Il progetto prevede la coltivazione e la lavorazione di spezie, verdure ed erbe mediche, con l’obiettivo di utilizzarlo nel centro ayurvedico che sta progettando e che si propone di diventare un ponte culturale e turistico tra Miyazaki e Milano, promuovendo uno scambio interculturale e valorizzando le pratiche sostenibili e la medicina tradizionale ayurvedica. Attraverso la coltivazione di ingredienti unici e la loro trasformazione in prodotti innovativi, Priyan vuole incrementare il valore aggiunto dei prodotti agricoli locali e promuovere la biodiversità e le tradizioni gastronomiche locali su scala globale.

Toshinobu Mizumoto

Dal mango ai Shochu

Priyan porterà nel suo locale milanese alcuni prodotti distintivi della prefettura di Miyazaki, come il Taiyo no Tamago (uovo del sole), il mango completamente maturo, celebre per il suo intenso sapore dolce e la sua consistenza morbida e succosa; il Wagyu di Miyazaki, particolarmente ricco di “marbling”, l’infiltrazione di grasso nel muscolo caratteristica di questa carne assai pregiata; il tonno e il bonito, due dei pesci di cui le acque di Miyazaki sono particolarmente ricche; e il caviale, di cui la cittadina è la maggiore produttrice nel Giappone, grazie anche all’ambiente naturale particolarmente pulito. Non solo. Wicky distribuirà in Italia, presto anche grazie a un e-commerce, alcuni prodotti della distilleria Kyoya, nata nel quinto anno dell’era Tempo, nel 1834, che produce shohi tradizionali ma dai gusti che si sposano con la gastronomia contemporanea. I prodotti sono per lo più realizzati da patate dolci viola e koji di riso: il Samurai Dance (meno di un anno di invecchiamento, 16 gradi), il Purple&Pear Shochu (meno di un anno di invecchiamento, 40 gradi), il Kyoya Shizuru Shochu (tre anni di invecchiamento e 20 gradi), l’Heihachirou Shochu (meno di un anno di invecchiamento, 25 gradi). Poi ci saranno due gin: lo Yuzu Gin con nove botaniche diverse tra le quali oltre al tipico agrume nipponico, becche di ginepro, pepe sansho, zenzero, cetriolo, coriandolo, agrumi hyuganatsu e chiodi di garofano, 47 gradi) e l’Hinata Gin ottenuto da kumquat, hebes e agrumi hyuganatsu della prefettura di Miyazaki. Infine c’è lo sciroppo di limone Nichinan ottenuto dai pregiati limoni Meyer della città di Nichinan, a basso contenuto di pesticidi e privi di cera, ciò che li rende mangiabili anche con la sottilissima buccia, dolci e poco aspri.

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