La 54esima edizione di Vinitaly si terrà dal 20 al 23 giugno 2021, insieme a Enolitech e Sol&Agrifood. Stavolta Veronafiere ha deciso di giocare d’anticipo e senza tergiversare ha annunciato le nuove date, frutto di un’attenta verifica con le istituzioni per avere previsioni attendibili sulla curva pandemica e di un sondaggio che ha coinvolto il mercato, con l’obiettivo di individuare un periodo in cui anche i buyer extra europei possano partecipare a più eventi internazionali.
“Lo spostamento a giugno” spiega Maurizio Danese, presidente di Veronafiere Spa “è in linea con la revisione del posizionamento dei calendari delle principali fiere internazionali italiane ed estere”.
“Vinitaly con OperaWine (prevista per il 19 giugno; ndr) e le rassegne concomitanti” sottolinea Giovanni Mantovani, direttore generale di Veronafiere Spa “si svolgeranno in un contesto temporale in cui il governo avrà avuto il tempo di predisporre le procedure di ingresso dei buyer internazionali nel nostro Paese. Nello stesso tempo in Europa vi saranno altri eventi rivolti alla promozione del settore vinicolo. Si tratta di una decisione strategica e sinergica per consentire agli operatori del mercato e dell’informazione, soprattutto quelli provenienti da Asia e Usa, che sono tra i principali visitatori delle nostre rassegne, di poter ottimizzare la loro partecipazione con un solo spostamento”.
Sarà, quindi, la fine della primavera la nuova stagione del business vitivinicolo? Prima di Vinitaly, infatti, anche Wine Paris & Vinexpo Paris aveva annunciato lo slittamento da febbraio a giugno: dal 14 al 16. Dalla Francia, quindi, per i buyer internazionale lo spostamento su Verona sarebbe una continuazione ideale del viaggio. E adesso gli occhi sono puntati su ProWein per capire se e in che modo anche la fiera tedesca deciderà di inserirsi in questo nuovo calendario fieristico. Al momento la Messe Düsseldorf ha confermato le date di marzo (dal 19 al 23 marzo), optando per prolungare l’evento a cinque giorni (invece dei canonici tre) proprio per venire incontro all’esigenza di entrate contingentate. Ma la misura, decisa meno di due mesi fa, sembra già anacronistica, considerato che non sarà facile entro marzo poter tornare a livelli pre Covid e riuscire ad attrarre nel Vecchio Continente una presenza importante di buyer internazionali. Si attendono novità.
a cura di Loredana Sottile
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