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Vietato l'ingresso ai passeggeri ubriachi, così le compagnie aeree combattono la piaga degli sbronzi molesti

Un bicchiere per ingannare l'attesa è concesso, ma è bene tenere sotto controllo il proprio stato d'ebrezza: gli agenti del gate hanno l'obbligo di far rimanere a terra chiunque mostri segni di instabilità

  • 01 Novembre, 2023

Tutti, almeno una volta, abbiamo sognato di volare in prima classe sorseggiando Champagne come nei film americani. Ma negli Stati Uniti c’è chi esagera e sale a bordo già ubriaco, causando non pochi grattacapi a politi e assistenti di volo. Ora, le misure si stringono per punire i viaggiatori che alzano troppo il gomito.

Niente sbronza sull’aereo

Una necessità dettata da tanti episodi ripetuti nel tempo: più volte le compagnie aree hanno dovuto affrontare risse e atti violenti da parte di passeggeri maleducati che avevano esagerato con l’alcol, spesso anche con le droghe: ora, l’ingresso agli ospiti in stato di ebrezza è proibito, chiunque arrivi ubriaco dovrà rinunciare al volo e tornare a casa.

Quando si paga il biglietto aereo si sottoscrive un contratto di trasporto, che determina condizione ben precise per poter prendere parte al viaggio, tra cui la sobrietà. “Se pensi di consumare alcol prima del volo, ricorda che l’agente al gate potrebbe non farti salirei” scriveva già un anno fa l’amministratore della Federal Aviation in un post su Medium, “se non ti permettono di imbarcarti, ricorda che stanno solo rispettando le norme federali per tenere al sicuro gli altri passeggeri”.

I passeggeri ubriachi rimangono a terra

Sembra scontato, ma non lo è. Sono state tante le persone in America fermate per questo motivo. Lo scorso anno un uomo in Florida è stato arrestato dopo aver aggredito gli assistenti di volo e aver rotto la porta del bagno durante un volo da Miami a D.C. Uno scatto d’ira improvviso causato da funghetti psichedelici, ma episodi simili sono avvenuti anche dopo una birra di troppo, fin troppo spesso mescolata a sonniferi, che insieme all’altitudine hanno effetti poco rassicuranti sulle persone. E l’arresto, in questi casi, è immediato.

Molte compagnie, come la Delta Air Lines, stanno formando il personale per riconoscere le condizioni di alterazione anche dai sintomi meno evidenti. Certo, concedersi un bicchiere di vino per ingannare l’attesa non è reato, e finché il passeggero sembra essere lucido nulla vieta di farlo salire a bordo, ma se dà segnali di instabilità allora lo staff ha l’obbligo di garantire la sicurezza all’equipaggio. Viaggio saltato, si torna a casa. Sarà per la prossima volta, magari dopo un cocktail analcolico.

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