L’obiettivo è quello di arrivare a garantire un servizio interamente plant-based, ma intanto ci si accontenta di un pasto a settimana. È la piccola, grande rivoluzione che sta avvenendo nelle mense scolastiche di Verona, dove il Comune ha scelto di dedicare una giornata all’alimentazione vegetale.
Grande soddisfazione per la Lav, la Lega anti-vivisezione, che ha definito questo passo avanti un atto di “grande lungimiranza” da parte del Comune. Scelta pioneristica compiuta prima dal Comune di Bergamo, che ha scelto di introdurre un menu vegetariano negli istituti, e ora replicata nella città scaligera, che ha eliminato anche i latticini puntando a un pasto vegano, riservato agli alunni delle scuole primarie e secondarie.
Un risultato frutto del progetto “Menu Sostenibile” della Lav, in collaborazione con Agec, ente gestore delle mense scolastiche, Ulss 9, Comitato di Ristorazione Cittadina e Acli veronesi. Un’iniziativa che si propone di rendere il momento della pausa pranzo nelle scuole più sano e sostenibile, sottolineando la connessione che c’è tra alimentazione e cambiamento climatico, così da incentivare sempre più persone ad approcciarsi con maggior consapevolezza alla tavola.
“I bambini devono sapere perché è importante preferire alcuni cibi piuttosto che altri” ha dichiarato l’assessora alle Politiche educative e alla Salute Elisa La Paglia, che ha ribadito la necessità di rendere le pietanze vegetali sempre più invitanti. Un’impresa non poi così ardua, assicura la Lav, “trattandoli con dignità e competenza, i vegetali possono essere facilmente apprezzati da tutti”.
A sostenere e promuovere il progetto, il consigliere delegato alla tutela degli animali di Verona Giuseppe Rea, che ha ricordato l’urgenza di ridurre il consumo di carne non solo per l’ambiente ma anche per la salute, “sono tantissimi gli organi internazionali che rivendicano il bisogno di spostare il baricentro dalle proteine di origine animale a quelle vegetali”. E in grandi cambiamenti cominciano già dall’infanzia.
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