«Non possiamo gestire fenomeni di cui non conosciamo i dati. Ed è per questo che abbiamo organizzato questa seconda edizione del Global Summit, che ci aiuta a fare il punto sugli obiettivi raggiunti e su quelli da porci». Esordisce così il presidente del Gambero Rosso Paolo Cuccia nell’aprire la giornata dedicata alla sostenibilità – il Global Summit (qui per tutti gli aggiornamenti sull’evento) – organizzata dalla Fondazione Gambero Rosso in collaborazione con Santa Chiara Next – Università di Siena e grazie al supporto di Intesa Sanpaolo nel Grattacielo Intesa Sanpaolo a Torino, che ha visto la partecipazione di 40 relatori all’interno dei 4 panel dedicati a scenari economici, certificazione, innovazione ed investimenti.
Ed è proprio per incrementare quei dati, di cui sopra, che Fondazione Gambero Rosso e Santa Chiara Next (spin off dell’Università di Siena) hanno lanciato l’analisi di autovalutazione per le aziende, basata sulle performance di sostenibilità raggiunte. «Non è una vera certificazione, ma un avvicinamento a quel percorso» spiega Cuccia «Accanto al questionario lanceremo anche delle pillole di formazione per far capire alle imprese come avvicinarsi al tema».
«Con questa analisi» spiega Angelo Riccaboni di Santa Chiara Lab «vogliamo promuovere le imprese agroalimentari che si impegnano nell’ambito della sostenibilità ambientale e sociale e, soprattutto comunicarlo all’esterno, come già abbiamo fatto nel 2022 tramite il bollino verde lasciato dal Gambero Rosso alle prime 47 aziende che hanno raggiunto le migliori performance».
Se il vino è, infatti, avanti nel percorso di certificazione di sostenibilità (grazie, ad esempio, allo standard Equalitas), la parte food deve ancora lavorare in questa direzione, tenendo presente, come ricorda Riccaboni «che i consumatori chiedono maggiori informazioni e hanno bisogno di certezze e affidabilità». I criteri presi in considerazione sono quelli della sostenibilità ambientale, sociale e di governance. Un primo passo per accelerare quel percorso che sta portando sempre più aziende a stilare il proprio report di sostenibilità, accanto ai bilanci economici.
La raccolta dati, tramite questionario, sarà attiva fino al 30 aprile 2024, per poi arrivare a stilare, nei mesi a seguire, la lista delle migliori aziende sostenibili dell’agrifood.
foto di Michele D’Ottavio
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La più autorevole guida del settore dell’enologia italiana giunge quest’anno alla sua 37sima edizione. Vini d’Italia è il risultato del lavoro di uno straordinario gruppo di degustatori, oltre sessanta, che hanno percorso il Paese in lungo e in largo per selezionare solo i migliori: oltre 25.000 vini recensiti prodotti da 2647 cantine. Indirizzi e contatti, ma anche dimensioni aziendali (ettari vitati e bottiglie prodotte), tipo di viticoltura (convenzionale, biologica, e biodinamica o naturale), informazioni per visitare e acquistare direttamente in azienda, sono solo alcune delle indicazioni che s’intrecciano con le storie dei territori, dei vini, degli stili e dei vignaioli. Ogni etichetta è corredata dall’indicazione del prezzo medio in enoteca, delle fasce di prezzo, e da un giudizio qualitativo che si basa sull’ormai famoso sistema iconografico del Gambero Rosso: da uno fino agli ambiti Tre Bicchieri, simbolo di eccellenza della produzione enologica. che quest’anno sono 498.
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