Lo ammetto, quando sono in un ristorante in Sardegna il momento che attendo di più è quello del dolce, tutta colpa dell’estrema passione che provo per le seadas (precisiamo, seada = singolare, seadas = plurale). Formaggio filante racchiuso all’interno di uno scrigno di pasta di semola fritto e poi ricoperto con il miele, una specialità che in tanti associano alle vacanze estive, ma che come moltissime meraviglie di questa regione non ha niente a che vedere con le spiagge e il mare cristallino.
Le seadas (conosciute anche come sebadas o sevadas) arrivano dall’entroterra, da zone come il Campidano, la Barbagia, l’Ogliastra e le Baronie, e venivano preparate in origine per festeggiare il ritorno dei pastori alla fine della transumanza. Una volta non si trattava di un dessert: il miele non era contemplato fra gli ingredienti e addirittura la seada costituiva un vero e proprio pasto unico. Oggi le cose sono cambiate, la seada è il dessert più amato della Sardegna, ma un piatto così inflazionato rischia di perdere in qualità. Ecco perché nel 2019 Marco Scioni ha deciso di aprire la sebaderia artigianale Saseada, con l’obiettivo di valorizzare un prodotto che a suo parere è stato spesso bistrattato con l’uso di prodotti surgelati e materie prime scadenti. Non una pasticceria, come dimostra l’orario di apertura (ore 20:30 – 23:30), ma un accogliente tempio delle seadas in pieno centro a Cagliari, precisamente in via Porto Scalas, 25.
Poche, ma buone: cinque varianti di seadas, più o meno classiche, con un prezzo che oscilla fra i 5,50 € e i 6 €. Ciascuna di queste delizie è realizzata con semola sarda e primo sale fresco, ideale per raggiungere un perfetto equilibrio di sapori. Per quanto riguarda il ripieno si può scegliere fra formaggio ovino, vaccino o ricotta e scorza d’arancia oppure si può optare per un mix fra ovino e vaccino, questa volta in un impasto allo zafferano di San Gavino o integrale. La cottura viene eseguita singolarmente per ogni seada, friggendo in padella e aiutandosi con il cucchiaio per irrorare la superficie di olio bollente, proprio come si fa tradizionalmente nelle case sarde.
La lista dei mieli è la grande novità di Saseada, capace di creare una proposta davvero unica in Sardegna. Più di 15 possibilità di scelta fra diversi tipi di miele, più dolci o più amari, provenienti da aziende agricole rigorosamente sarde: cardo, eucaliptos, mirtacee, aranci, rosmarino, castagno, corbezzolo sono solo alcuni di questi, ma chi non ama il miele può scegliere anche lo zucchero, la sapa (alias mosto cotto) e persino l’abbamele sardo, un antico derivato del miele dal gusto caramellato, praticamente introvabile fuori dall’isola. A guidare nella scelta c’è l’attento personale, pronto a a trovare la combinazione più adatta per ogni cliente.
Saseada non lascia al caso nemmeno la lista delle bevande, composta da liquori e vini dolci sardi, come il moscato o il nasco, provenienti da grandi e piccole cantine. Insomma, qui c’è così tanto materiale da giustificare una comanda più cospicua del solito. Se ordinerete più seadas a testa, nessuno vi giudicherà.
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