«Benvenuti alla farmacia della Roma. Dopo tante ricerche siamo riusciti a trovare la cura giusta per il Mal di Roma, che combatte i sintomi come le incazzature post partita», esordisce così Juri Roazzi – birraio, nonché, ça va sans dire, tifoso sfegatato dell’AS Roma – nel video che su TikTok in 48 ore ha raggiunto quasi 300mila visualizzazioni. Il motivo? Una birra e un calciatore, Romelus Lukaku, nuovo attaccante della squadra capitolina che ha infiammato i cuori dei romanisti.
Ma cosa c’entra il giocatore con una birra? Roazzi e il socio Davide Forsali hanno lanciato ad agosto, in sordina, la birra Romelus. A creare scalpore è l’etichetta sulla lattina che ritrae proprio Lukaku, illustrata dall’artista Fabrizio Birimebelli, conosciuto come Pupazzaro. Big Rom – così viene chiamato il calciatore dai tifosi – è ritratto in versione gladiatore.
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La birra è un’American IPA di 6,5°, artigianale, prodotta nel birrificio di Birra Gaia in Brianza. La ricetta è stata messa a punto pensando proprio a Lukaku: «Questa è una birra bilanciata. Nella ricetta abbiamo aggiunto frumento proprio per bilanciare tutti gli elementi e renderla una birra bevibile da tutti», dice Roazzi e poi continua: «Chi conosce le birre sa che nell’American IPA non trovi del frumento, ma noi l’abbiamo aggiunto per equilibrare tutto, una birra proprio come Lukaku che alla grande stazza affianca la tecnica sopraffina».
La birra ha sentori di pesca gialla e mango «e la dolcezza è proprio dovuta all’aggiunta di frumento che la rende meno amara», si vende in lattine da 33 cl e il costo è di 6 euro. Viene anche spillata direttamente in birreria.
La richiesta della birra Lukaku è altissima negli ultimi giorni, dovuta proprio al boom del video su TikTok. Qui la birra non è solo un drink, è uno stato d’animo: «Quando gioca la Roma abbiamo ogni volta un’ottantina di prenotati, la partita si guarda in piedi» e magari si sorseggia una birra Romelus, stringendo la lattina tra le mani, come se fosse un amuleto. «È venuto un signore che lavora al Comune e ha detto: “Mi daresti una birra, la compro per mio figlio, ho visto il video su TikTok”. O ancora un signore ha comprato cinque Romelus per fare un regalo ai vicini», racconta compiaciuto Roazzi.
16birra viene inaugurata il 7 marzo 2020. Dopo due giorni, chiude per via del lockwdown. In questi casi la creatività non è mai abbastanza e Juri e il socio si fanno venire un’idea, quella di portare le birre porta a porta. La notorietà arriva quando Diego Bianchi, conduttore di Propaganda Live, programma di La7, decide di trasmettere in diretta il video reportage girato con lo staff della 16birra mentre consegnano le birre porta a porta durante il lockdown.
Il posto, che nasce nel 1957 come bar del nonno, rimane tale fino al 2019 quando Yuri Roazzi riprende la licenza del locale che fu di famiglia e decide di trasformarlo in birreria. «16birra perché volevo fare qualcosa che rimanesse storico con il numero civico del posto legato alla mia famiglia, ma è anche un gioco di parole: Se dici birra», racconta Roazzi. E poi il numero 16 è anche legato alla prima birra che il gruppo ha dedicato al calciatore Daniele De Rossi, che indossava la maglietta con numero 16 quando ancora giocava nella Roma.
«Ci siamo inventati questo gioco della birra-arte per rimanere in piedi», continua Roazzi. L’idea della birra dedicata a Lukaku, infatti, è figlia di un altro progetto già nato in passato con i calciatori. Il gruppo di 16birra, infatti, aveva già messo a punto una linea di lattine di birra che ritraevano gli ex calciatori dell’AS Roma. Per Natale è in arrivo la seconda parte del progetto con gli ex giocatori e in lizza ci sono le birre di Federico Balzaretti, Philippe Mexès, Marco Amelia. E chissà che non arrivi anche la birra Er Pupone dedicata a Francesco Totti!
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