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Ritirata dal mercato la patatina più piccante del mondo dopo la morte di un adolescente americano

Non è stato ancora accertato che ad uccidere il 14enne americano sia stata la patatina più piccante del mondo. In attesa dell’autopsia la Paqui ritira i suoi pacchetti dagli scaffali

  • 14 Settembre, 2023

È di qualche giorno fa la notizia della morte di un 14enne nel Massachussetts per avere (pare) mangiato la patatina (meglio, la tortilla) più piccante del mondo. Ora Paqui, l’azienda che la produce, sta lavorando per rimuoverla dal commercio.

Muore mangiando la patatina più piccante del mondo

Si chiama One Chip Challenge ed è la sfida che sta coinvolgendo tanti adolescenti sui social: mangiare la tortilla piccantissima e provare a resistere più a lungo senza bere o mangiare. A questo “gioco” della morte ha partecipato anche il 14enne americano che ha accusato il primo malore dopo il ritorno da scuola, dove avrebbe mangiato la tortilla piccante, e il secondo prima di uscire di casa. “Ritengo che a uccidere mio figlio sia stata la patatina piccante”, aveva dichiarato la madre alla tv NBC 10 Boston.

La posizione dell’azienda e la scelta dopo l’incidente mortale

Che a uccidere il ragazzo 14enne sia stata la chip incriminata, questo non è stato ancora accertato. In attesa dei dati dell’autopsia, che possano confermare il collegamento o meno, Paqui ha deciso di muoversi per ritirare i pacchetti dal mercato.

Con un grande banner alert si espone sul sito ufficiale prima chiarendo che “la sfida Paqui è rivolta solo ad adulti” e che sull’etichetta è chiaramente esplicitato che non sia adatta ai bambini o a chi sia sensibile ai cibi piccanti o abbia allergie alimentari, o che presenti problemi di salute.

Dopo aver fissato la sua posizione e messo le mani avanti, la Paqui arriva al punto della challenge e spiega di aver notato un comportamento poco rispettoso delle regole soprattutto fra gli adolescenti e altri individui che non “prestano ascolto a questi avvertimenti”. E poi annuncia: “Di conseguenza, mentre il prodotto continua a rispettare gli standard di sicurezza alimentare, per estrema cautela, stiamo lavorando attivamente con i nostri rivenditori per rimuovere il prodotto dagli scaffali”.

Chiude rendendosi disponibile a offrire rimborsi per il prodotto coinvolto nella challenge.

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