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Più potere ai consorzi e taglio burocrazia. La riforma Ue delle Indicazioni geografiche è legge

Dopo due anni di trattative l’europarlamento dà il via libera al nuovo regolamento sulle Ig: più tutele anche sul web e maggiori poteri ai Consorzi

  • 29 Febbraio, 2024

Il Parlamento europeo ha dato il via libera definitivo alla riforma delle Indicazioni geografiche. Il nuovo regolamento, di cui il relatore è stato l’eurodeputato italiano Paolo De Castro, è passato con 520 voti favorevoli, 19 contrari e 64 astensioni e contiene misure per proteggere le Indicazioni Geografiche (vino compreso) online, conferire maggiori poteri ai consorzi e semplificare il processo di registrazione delle Ig.

L’iter della Riforma

L’iter della riforma, in questi due anni, non è stato privo di incognite e ostacoli, tra cui l’ingresso o meno del settore vino nell’impianto complessivo. Tema su cui il governo italiano e lo stesso De Castro hanno puntato i piedi riuscendo a far passare la linea dell’inclusione del settore vitivinicolo.
A fa discutere anche il ruolo dell’Euipo, su cui si è poi arrivati ad un compromesso. La riforma approvata, a tal proposito, sottolinea la centralità della Commissione europea in materia di sviluppo economico del sistema Ig e limita, ridimensionandoli, i compiti dell’Ufficio europeo della proprietà intellettuale che avrà funzioni consultive e solo su questioni amministrative.

Lollobrigida: “Da ora in poi più tutele”

«Le Indicazioni geografiche sono un immenso patrimonio per una nazione come l’Italia che fa della qualità il suo valore aggiunto» è il commento del ministro dell’Agricoltura e della Sovranità alimentare Francesco Lollobrigida «Non solo identificano le nostre eccellenze, ma valorizzano anche il lavoro dei nostri produttori e le tradizioni locali. Difenderle da imitazioni e contraffazioni significa difendere il Sistema Italia, la sua economia e la capacità di competere nel mondo».

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