Qualche mese fa TikTok è stato invaso dalle butter board, tavolette cosparse di burro spalmato e condito diventate protagoniste di un trend che ha spopolato soprattutto negli Stati Uniti. Ora questo trend è al centro di diverse polemiche perché ideato dall’associazione di categoria di prodotti lattiero caseari Dairy Management Incorporated. Quindi, quello che sembrava essere un innocuo trend è invece stato il frutto di una precisa campagna marketing per rendere più appetibili i prodotti caseari, realizzata con i soldi delle tasse governative e delle imposte sui prodotti del settore.
Un articolo pubblicato su Dairy Foods Magazine ha cercato di ricostruire la vicenda. La testata ha scoperto che l’associazione di categoria Dairy Management Incorporated, o DMI, utilizza le tasse governative sui prodotti del settore e le imposte federali per promuovere la vendita di prodotti lattiero-caseari americani. Per farlo ha anche realizzato campagne iconiche come quella “Got Milk?” e per ottenere risultati simili ha creato un Dairy Dream Team: una squadra composta da alcuni dei più importanti chef, ideatori di ricette e influencer americani per creare contenuti incentrati sui prodotti lattiero-caseari per i consumatori della generazione Z. Il Dairy Dream Team comprendeva lo streamer Mr. Beast, il conduttore del programma Hot Ones Sean Evans e Justine Doiron, un’influencer famosa per le sue ricette sui social che è stata tra le prime a rendere virale il trend delle butter board.
Serena Schaffner, vicepresidente senior della comunicazione della DMI, ha confermato a Dairy Processing Magazine che il video della Doiron era una campagna per la loro associazione: “Così è nata la mania della delle butter board, che ha creato una scintilla per l’intero settore lattiero-caseario”. A questo punto sorge spontanea la domanda: non essendoci obblighi da parte dei creator di riferire se i video che propongono sono ideati per sponsorizzare determinati tipi di prodotti, come è stato nel caso delle butter board, come facciamo a essere sicuri che i trend non siano tutti campagne di marketing ideate per invogliarci a consumare qualcosa? La risposta è semplice, non possiamo esserne sicuri. Per questo negli Stati Uniti c’è stata una dura reazione di fronte alla scoperta della genesi di questo trend ed è stato chiesto che venga regolamentato il sistema per evitare che i social possano diventare il teatro di campagne di marketing occulte che stimolano i consumi di determinati prodotti.
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