
In collaborazione con Visit Brescia
Dalle sponde del lago di Garda, di Iseo e d‘Idro ai monti delle Valli Camonica, Sabbia e Trompia, dalle dolci colline della Franciacorta e della Valtènesi alla verde pianura solcata dallo scorrere lento del fiume Oglio, la provincia di Brescia (che è stata con Bergamo Capitale Italiana della Cultura 2023) racchiude nell’arco di circa 150 km una straordinaria varietà di paesaggi, luoghi, proposte turistiche.
Questa varietà non può che riflettersi positivamente sui suoi prodotti e sulla sua gastronomia, tutta da gustare e da (ri)scoprire. Quella di Brescia è la quinta provincia d’Italia per valore della DOP Economy, ma ha anche una straordinaria serie di eccellenti prodotti tipici più di nicchia, con produzioni numericamente molti minori, che non hanno tale certificazione.
In provincia di Brescia vengono prodotti alcuni dei formaggi italiani DOP a più alto valore economico (come Grana Padano, Provolone Valpadana, Taleggio), ma anche i meno conosciuti (Nostrano Valtrompia e Silter); si coltivano vigne che originano alcuni dei vini a denominazione d’origine più noti (Franciacorta DOCG, Lugana DOC e Valtènesi DOC) al pari di bottiglie poco note sul mercato (Cellatica DOC, San Martino della Battaglia DOC, Valcamonica IGT).
L’ampiezza della provincia di Brescia si riflette sulla vasta composizione del paniere di prodotti di pianura, di collina e di montagna. Il Casoncello, la pasta ripiena bresciana, è presente ovunque, ma assume diversità rilevanti per quanto riguarda l’involucro, per cui la pasta, sottilissima a Longhena, diventa più spessa mano a mano che si procede verso nord sino ai Caicc di Breno, dalla copertura alta e ruvida, e il ripieno, delicato di pane, formaggio ed erbette a Longhena, più complesso a Vione o Monno, dove compaiono persino carne di maiale e cotechino con l’involucro di pasta di patate. Abbastanza costante è la guarnitura, di burro fuso e salvia.
Un altro piatto assai caratteristico è il Manzo all’olio di Rovato. Nella cittadina la preparazione prevede che il cappello del prete venga cucinato in acqua e olio, acciughe e aglio. La salsa di cottura, rappresa con pane e formaggio grattugiato, risulta essere il condimento per la carne affettata.
La produzione norcina bresciana gareggia con le migliori d’Italia. Il Salame cotto di Quinzano d’Oglio, delicatamente speziato, il Salame di Monte Isola, dalle carni tagliate a coltello e leggermente affumicato, e la Salsiccia di (agnellone) castrato di Breno sono la rappresentazione plastica della tripartizione della provincia: pianura, collina e montagna. Montagna che serba una razza caprina autoctona, la Bionda dell’Adamello, con il cui latte alcuni allevatori dalle minime dimensioni aziendali sanno trarre un incantevole formaggio, il Fatulì della Valsaviore.
Nella remota Valvestino c’è un altro gioiello caseario, il Tombea, che – stagionato per almeno 2 anni – sprigiona un incomparabile profumo di fiori bianchi. Il saporitissimo e pregiato Bagòss, gloria fra i formaggi bresciani e Presidio Slow Food, prende il nome da Bagolino, suo luogo d’origine. Formaggio stagionato a pasta dura, è prodotto dal latte crudo di Brune Alpine nelle malghe dei dintorni del paese ed è impreziosito dallo zafferano, che gli conferisce il suo caratteristico colore dorato.
Priva di sbocchi sul mare, la provincia di Brescia ha sempre apprezzato il pescato d’acqua dolce. Ne sono esempi alcune preparazioni che richiamano sulle sponde dei laghi bresciani estimatori di questi particolari prodotti ittici: dalla Sarda essiccata di Monte Isola alla Tinca al forno di Clusane, dal Sisam dell’alto lago di Garda (alborelle essiccate e conciate con cipolla e aceto) ai Filetti fritti di pesce Persico di Idro e Anfo. Nelle limonaie dell’Alto Garda, uniche al mondo nel loro genere, si coltivano dal’700 profumati limoni.
Brescia è una città sorprendente da assaporare in tutto relax per soste gourmet in accoglienti trattorie, dove si gusta la più tipica e genuina cucina della tradizione o in ristoranti, dove la cucina è ricerca. Nelle pasticcerie cittadine bisogna scovare il Bossolà (il dolce dalla forma di ciambella) prima di accomodarsi in un bar del centro e chiedere un Pirlo, un aperitivo di vino bianco fermo, Campari, seltz e scorzetta di limone. Sono ambedue DECO, come il Biscotto Bresciano e la Persicata (dolce a base di pesche e zucchero).
Ma, soprattutto, dovete provare assolutamente la Fritürö de lat, una crema impanata, fritta e tagliata a losanghe servita con zucchero a velo. È, forse, questa l’anima più ignota e genuina di Brescia.
Franciacorta, Garda, Colli dei Longobardi e Valle Camonica: la provincia di Brescia racchiude quattro aree vinicole d’eccellenza e innumerevoli cantine da visitare e in cui acquistare direttamente vini pregiati.
Quello della provincia di Brescia, insomma, è un territorio in cui l’enoturismo si è fatto arte dell’accoglienza, dove ciascuno può scegliere il genere di struttura più adatto alle proprie esigenze, dove alloggiare nel verde, dall’agriturismo al relais di charme.
foto di apertura ©Consorzio Franciacorta
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