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Un prodotto agroalimentare su dieci è irregolare. Ma per Lollobrigida l'Italia è la nazione più sicura

Sequestri per oltre 21 milioni di euro col vino tra i comparti più sottoposti a verifica. L'Ispettorato della Repressione frodi del Masaf ha presentato il report delle attività 2023

  • 14 Aprile, 2024

Raffica di controlli nel settore agroalimentare italiano da parte dell’Ispettorato repressione frodi del Masaf. I dati dell’Icqrf, presentati a Roma oggi, dicono che durante il 2023 contro le frodi sono stati effettuati 54.658 controlli totali, di tipo ispettivo e di tipo analitico (di cui 15.796 per le sole produzioni Dop e Igp e circa 5.700 nel comparto del biologico), che hanno portato a oltre 2.200 sanzioni per un valore di oltre 21 milioni di euro. Il 12% degli oltre 54mila prodotti sottoposti a verifica è risultato irregolare.

Le irregolarità

Gli ispettori dell’ente ministeriale hanno effettuato controlli su oltre 28mila aziende eseguendo 551 sequestri per un valore economico di quasi 42,6 milioni di euro. Secondo il Report 2023, nel solo settore degli alimenti a marchio Dop e Igp sono stati oltre 15,5mila i prodotti controllati, con una percentuale di irregolarità del 15 per cento. Mentre le imprese sottoposte a verifica sono state 8.579, con 131 sequestri per 14,2 milioni di euro di valore.

La tesi del ministro Lollobrigida

«L’Italia è la nazione più sicura, che fa più controlli. Anche per questo emergono più contraffazioni rispetto ai prodotti di grande qualità, che sono quelli che produciamo noi», ha dichiarato il ministro dell’Agricoltura, Francesco Lollobrigida, durante la presentazione del rapporto. Il ministro ha ricordato l’istituzione della Cabina di regia, che riunisce Icqrf, Carabinieri per la tutela agroalimentare e per la tutela forestale e parchi, Guardia di finanza, Capitaneria di porto, Agea e Agenzia delle dogane «perché i prodotti italiani siano sempre più riconoscibili come prodotti migliori dal punto di vista della qualità e anche della filiera dei controlli».

Più ispezioni nel vino

Il vitivinicolo è il comparto dell’agroalimentare made in Italy più controllato, con oltre 17mila verifiche e una percentuale di irregolarità del 21% sugli operatori, del 13,1% sui prodotti ma di appena 4,1% sulle analisi di laboratorio, con un miglioramento rispetto all’anno precedente. A seguire, per numero di ispezioni, il settore degli oli (8.673), il lattiero caseario (poco più di 5mila), cereali e derivati (3.750) e l’ortofrutta (3.500). Le più alte percentuali di irregolarità nelle analisi di laboratorio sono dei settori dell’olio (22,8%), della carne (27,7%), dei mangimi (18,5%) e dei fertilizzanti (15,8%).

Rafforzata la vigilanza nell’e-commerce

«Per rafforzare maggiormente il sistema di controllo nel settore e-commerce – ha dichiarato Felice Assenza, capo dipartimento Icqrf – abbiamo stipulato un programma di ricerca con le Università di Trento e Verona per sistemi di intelligenza artificiale». Sul web, a livello mondiale, l’Icqrf tutela i prodotti di qualità italiani a Do e Ig, collaborando coi principali player mondiali: eBay, Alibaba, Amazon e Rakuten. Non va dimenticato che la filiera del food dal campo alla tavola, secondo i dati Masaf, ha un valore pari al 31% del Pil e l’export dei prodotti a indicazione geografica rappresenta il 19% del giro d’affari all’estero dell’agroalimentare nazionale. L’Italia è leader europeo nelle produzioni agroalimentari di qualità: in totale vanta 890 prodotti, di cui 326 nel settore cibo e 529 prodotti per il settore vino e 35 nel comparto degli spiriti.

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<<<< Questo articolo è stato pubblicato su Trebicchieri, il settimanale economico di Gambero Rosso.

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