Simbolo di Castel Cerreto, in provincia di Bergamo, il pappagallo Gino ha smesso di cantare. La sua casa, il New Pilly Bar, era stata considerata dannosa dai volontari della Lav, Lega Antivivisezione di Bergamo, per via del tanto fumo passivo: così, il piccolo amazzone dalla fronte gialla è stato spostato nella villetta di un cliente, a 200 metri dall’insegna. Ma per Gino quell’ambiente rumoroso era familiare, e la nostalgia di casa si è fatta sentire. L’uccello ha smesso di cantare, fischiare, e da giorni mangia pochissimo.
L’esposto presentato alla Polizia locale di Treviglio denunciava la dimensione della gabbia (considerata poi a norma) e gli eventuali danni da stress derivati da un ambiente chiassoso, senza contare gli sbalzi di temperatura a cui era esposto il pappagallo, che viveva in veranda e doveva sorbirsi anche il fumo passivo dei clienti. Annotazioni giuste, solo che Gino si era abituato al suo piccolo mondo e il trasloco per lui è stato un trauma. Il Nucleo animali esotici dei carabinieri forestali, tra l’altro, ha dato un esito positivo al sopralluogo, ma per esporre l’animale in pubblico bisogna presentare una domanda specifica e inserirlo in un registro.
Il titolare, Pierluigi Pilenga, ha messo in moto la pratica ed è in attesa dell’esito per poter riportare Gino nella veranda del bar.
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