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Mensile di luglio

Nel nuovo mensile di luglio: foreste in vigna, quanto la vita dei vigneti migliora grazie agli alberi

Al di là del benessere psicofisico che offrono, riconosciuto scientificamente da innumerevoli ricerche, gli alberi sono sempre più protagonisti nell’ambito agricolo e in particolare viticolo.

  • 02 Luglio, 2021

Ricerche, studi e soprattutto tanta pratica riconoscerebbero i benefici apportati dalle specie arboree in zone viticole. Ipotesi che vanno nella direzione di una agroecologia sempre più cooperativa. Gli agricoltori cominciano a occuparsene, in Italia e nel mondo.

Tutti vogliono piantare alberi. Se ne discute nelle riunioni di condominio, così come sul web, con youtuber e addirittura con personaggi come il multimiliardario Elon Musk – l’inventore della Tesla – assurti a nuovi paladini della riforestazione. Loro sono gli ultimi di un lungo elenco destinato ad allungarsi, che vede impegnati anche Jack Dorsey, Ceo di Twitter, e Tobias Lütke, capo di Shopify.

Albero: il tema del momento

Ma il rimboschimento delle aree contro il riscaldamento globale quindi è una cosa da tycoon di Internet? O da radical chic? No, affatto. L’albero è il tema del momento: fonte di energia, esempio di resilienza, elemento talvolta mistico, illustrazione per centinaia di copertine di romanzi e saggi che parlano di necessità e desiderio di un contatto con la natura più consapevole. In questa dimensione intimista e salvifica, l’albero rischia di perdere, agli occhi di chi lo osserva, la sua vera funzione, che è quella di essere una parte in un tutto. Se questo tutto è l’agricoltura cominciamo con il dire che gli alberi non possono essere piantati ovunque, né in modo casuale, né senza tener conto delle specie arboree. La natura non è un organismo egoista ed egocentrico. Trae al contrario la sua forza dalle relazioni tra le specie. Come tra alberi e viti: da un lato grandi entità arboree, anche monumentali, dall’altro territori di grande prestigio per fama e anche per valore immobiliare. Ciascuno con le sue esigenze, dove la difficoltà – e la bravura – è portare queste a convivere per rendere migliore l’ambiente.

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Parole di Francesca Ciancio

Foto di apertura di A. Barsanti

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La più autorevole guida del settore dell’enologia italiana giunge quest’anno alla sua 37sima edizione. Vini d’Italia è il risultato del lavoro di uno straordinario gruppo di degustatori, oltre sessanta, che hanno percorso il Paese in lungo e in largo per selezionare solo i migliori: oltre 25.000 vini recensiti prodotti da 2647 cantine. Indirizzi e contatti, ma anche dimensioni aziendali (ettari vitati e bottiglie prodotte), tipo di viticoltura (convenzionale, biologica, e biodinamica o naturale), informazioni per visitare e acquistare direttamente in azienda, sono solo alcune delle indicazioni che s’intrecciano con le storie dei territori, dei vini, degli stili e dei vignaioli. Ogni etichetta è corredata dall’indicazione del prezzo medio in enoteca, delle fasce di prezzo, e da un giudizio qualitativo che si basa sull’ormai famoso sistema iconografico del Gambero Rosso: da uno fino agli ambiti Tre Bicchieri, simbolo di eccellenza della produzione enologica. che quest’anno sono 498.

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