C’è un artista decisamente eclettico dietro agli ultimi vent’anni di ricerca sulla biodiversità del Cosmopolitan Chicken Project. Per promuovere i benefici della diversità bioculturale, infatti, il belga Koen Vanmechelen ha scelto di coniugare arte e scienza perfezionando un progetto di arte vivente di “facile”comprensione. Così, nel 1999, aveva inizio il programma di incroci tra polli di differenti Paesi con l’obiettivo di diversificarne il patrimonio genetico, aumentandone la fertilità, l’immunità e la varietà estetica. Una dimostrazione pratica di come la diversità sia un valore da coltivare per salvaguardare il pianeta, il nostro rapporto con la natura e le relazioni culturali: in molti anni di sperimentazione, le generazioni successive di polli allevati dall’artista testimoniano che gli ibridi sono “migliori” sotto diversi punti di vista.
A vent’anni dall’inizio del progetto, Vanmechelen si appresta a inaugurare uno spazio che celebri la biodiversità calandola nella dimensione di una città ideale, ribattezzata Labiomista. Una cittadella di 240mila metri quadri a Genk (Belgio), che fa dell’armonia fra uomo e natura la chiave di volta per prospettare un futuro migliore. Già miniera di carbone, e poi zoo, l’area è stata scelta da Vanmechelen per l’opportunità di riqualificare sotto il profilo ambientale, turistico ed economico un territorio sfigurato dal suo passato. E nella realizzazione del progetto l’artista ha coinvolto l’architetto svizzero Mario Botta, che firma il piano architettonico di Labiomista, al momento in via di completamento in vista dall’inaugurazione prevista per l’estate 2019. Il sito si articolerà in tre componenti complementari: la villa, il parco, lo studio, che rappresentano rispettivamente l’uomo, la natura e l’interazione tra le parti. Nello studio (The Battery), che sarà il centro operativo di Vanmechelen, troverà spazio anche una serra abitata da diverse specie di uccelli, tra i pochi spazi visitabili della struttura (che già ospita il laboratorio di ricerca e una biblioteca sulla biodiversità), insieme al parco, che resterà aperto al pubblico.
Non a caso, in collaborazione con l’amministrazione locale, sono al vaglio piani di riqualificazione rurale e urbanistica che dovrebbero portare alla nascita di aziende agricole sostenibili e progetti di ristorazione dentro e intorno a Labiomista. Nel parco sorgerà anche un anfiteatro, adibito agli incontri tra ricercatori, artisti, visitatori interessati ad approfondire; e un Cosmopolitan Culture Park, evoluzione dello zoo di un tempo, con gli animali liberi di muoversi nell’habitat che gli è più congeniale e una struttura destinata alla riproduzione dei polli, che simbolicamente restano l’elemento centrale del progetto. Mentre un’altra parte dell’area naturalistica sarà assegnata alla tutela del National’s Parks Departement del Belgio, che provvederà a promuovere il ripopolamento dei lupi sul territorio. “Sarà un luogo adibito a sostenere i diritti dell’uomo, dimostrando i benefici di una società improntata al valore della sostenibilità”, anticipa Vanmechelen mentre il progetto prende forma.
Non semplicemente un’utopia, come dimostrano i risultati raccolti negli ultimi anni dal Cosmopolitan Chicken Project nel mondo, ampliando costantemente la rete della Planetary Community Chicken. In Etiopia e Zimbabwe, per esempio, i polli ibridati del CCP offrono alle comunità locali la possibilità di condurre allevamenti per la sussistenza in condizioni altrimenti ostili. Ma tra i progetti collaterali del prolifico artista, dalla fine del 2017 bisogna annoverare anche il Cosmocafè di Sint-Truiden, “un piccolo spazio con gli occhi aperti sul mondo”, che insieme al cibo serve storie di biodiversità.
a cura di Livia Montagnoli
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