Gambero Rosso per Ente del Turismo Spagnolo in Italia
Nel cuore della comunità autonoma di Castiglia e León, a nord della Spagna, tra cattedrali gotiche e fortezze medioevali, si nasconde un tesoro gastronomico capace di conquistare il palato di milioni di persone. Si tratta della Morcilla de Burgos, un insaccato parente stretto del sanguinaccio, unico nel suo genere grazie all’aggiunta di grasso di maiale, cipolla, ma soprattutto di riso. Un prodotto che è al contempo simbolo di tradizione e innovazione culinaria e che anche per questo porta con orgoglio il marchio di Indicazione Geografica Protetta (IGP).
La Morcilla de Burgos ha origini remote e popolari. Basti pensare che la tradizione attribuisce la sua creazione al greco Aftonites. Questa prelibatezza è considerata uno degli insaccati più antichi del mondo ed è realizzato ancora oggi come si faceva molti anni fa, quando le famiglie rurali della provincia di Burgos facevano in proprio il sanguinaccio al momento della macellazione del maiale.
Del resto si tratta di uno dei prodotti tipici dell’entroterra spagnolo, fatto di paesini rurali ma anche di tanta storia. Come quella di Burgos, iconica tappa del Cammino di Santiago, dove natura, arte e gastronomia si uniscono per offrire il meglio di quella che per anni era stata additata come España vacía. La Morcilla non è però solo una delizia locale, ma un prodotto che ha saputo farsi apprezzare a livello internazionale. Con oltre 8.000 tonnellate prodotte ogni anno, gran parte di esse esportate, questo insaccato rappresenta una bandiera per la Spagna intera.
Ma come ha fatto questa preparazione semplice e dalle umili radici a trasformarsi in un’icona della cucina spagnola? Il merito è di ingredienti semplici e sapientemente dosati che conferiscono alla Morcilla quel sapore così apprezzato. «Quando sono arrivata per la prima volta in Spagna non conoscevo la Morcilla de Burgos. L’ho assaggiata in delle crocchette, non sapendo che cosa potessero contenere. Ho cominciato a divorarle perchè avevano questo sapore molto audace. Non sapevo minimamente come fossero fatte, né tanto meno che ci fosse sangue. Eppure erano buonissime» racconta la chef Carlotta Delicato.
Alcuni preferiscono cuocere il riso e soffriggere il lardo e la cipolla prima di mescolarli con il sangue. Altri, invece, utilizzano il riso crudo, che cuoce durante la cottura della morcilla. Altri ancora, prediligono un gusto più piccante e salato, o un aroma marcato di origano e altre erbe aromatiche che attenuano il sapore del lardo. L’importante è che sia “sosa, grasosa y picosa”, insomma perfetta per essere gustare i sapori autentici di Burgos in diverse ricette.
In effetti, questo sanguinaccio è incredibilmente versatile in cucina, adattandosi a tapas ma anche a primi piatti. «La Morcilla de Burgos IGP si consuma soprattutto a fette e fritta in olio molto caldo, quindi a tapas. Può essere servita con peperoni rossi o verdi, ma anche con uova fritte e patate fritte», confessa Antonio Arrabal, chef e proprietario di La Jamada, ristorante nel centro di Burgos. «La cosa bella – continua – è che si adatta a una grande varietà di ricette, dai piatti più semplici fino agli abbinamenti gourmet». Un po’ quello che ha cercato di fare Carlotta Delicato insieme a Gambero Rosso e Ente Spagnolo del Turismo in Italia nella sua quaglia ripiena di Morcilla.
Quaglia ripiena di Morcilla
Ingredienti (per 4 persone):
Procedimento:
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