«Ha più valore più chi produce un pandoro di chi lo griffa, ha più valore chi produce le eccellenze italiane che chi le mostra». La premier Giorgia Meloni torna sul tema del caso Balocco e dell’influencer Chiara Ferragni (quest’ultima tornata attiva sui social dopo due settimane di silenzio). L’occasione è stata la consueta conferenza stampa di fine anno del presidente del Consiglio, fissata per giovedì 4 gennaio a causa di problemi di salute della stessa premier, in cui i giornalisti presenti l’hanno sollecitata su come gli influencer incidano nel mondo dell’informazione.
Meloni si era già espressa con le stesse parole ad Atreju, la convention di Fratelli d’Italia che si è tenuta a Roma a dicembre. Ma rispetto alla scorsa volta, la presidente del Consiglio ha parlato anche più in generale del tema della beneficenza: «C’è una questione che questa vicenda mi ha fatto balzare agli occhi, che è il tema della trasparenza sulla beneficenza», ha detto.
«Forse quello è un tema sul quale bisogna lavorare perché altrimenti si rischia che il caso singolo possa poi impattare su una cosa fondamentale, che è la beneficenza». Così la premier ha fatto sapere che sta ragionando su un ipotetico cambio di regole: «Dire quali sono oggi le regole di trasparenza, ed eventualmente immaginarne di migliori, questo può essere utile per tutti. È una cosa sulla quale sto ragionando».
A dicembre l’Autorità per la concorrenza e il mercato ha inflitto a Balocco e a Ferragni una sanzione monster per pubblicità ingannevole: 420mila euro all’azienda, un milione di euro all’influencer. Uno tsunami che ha travolto la reputazione di entrambe le aziende, eh sì perché come spiega bene Selvaggia Lucarelli (è stata lei a sollevare per la prima volta il tema del pandoro con un’inchiesta pubblicata sul quotidiano Domani) i Ferragnez sono un brand e come tali devono essere trattati. E attenzionati.
Ma dopo il pandoro, sempre Lucarelli, ha tirato fuori il tema delle uova di Pasqua di Dolci Preziosi griffate dall’influencer (anche queste pubblicizzare a scopi di beneficienza). In un’intervista al Gambero Rosso, la giornalista ha detto che «per i Ferragnez la beneficenza è solo una lavatrice reputazionale». Nel frattempo la procura di Milano ha aperto un fascicolo conoscitivo (senza indagati) sul caso dell’iniziativa benefica sanzionata dall’Antitrust.
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